Eolico, ogni megawatt installato assorbe 1 ettaro di terreno che si sottrae all’agricoltura
A seguito dell'interrogazione regionale in forma scritta presentata dal consigliere Livio Petitto manca un pronunciamento delle organizzazioni agricole. Le torri del vento tolgono spazio all'agricoltura
Le incursioni eoliche sul territorio aperte per rispondere alla fame energetica nazionale hanno sottratto migliaia di ettari di terreni all’agricoltura. Lo sa bene il consigliere regionale Livio Petitto che nell’interrogazione a risposta scritta presentata in Regione Campania chiede lumi anche all’assessore all’agricoltura Nicola Caputo.
Mentre le organizzazioni di categoria tacciono, le società del vento continuano a sottrarre terreni. Ogni pala eolica assorbe 2 ettari e mezzo di suolo agricolo, con espropri su 4 tipologie di occupazione: diritto reale di servitù, diritto reale di superficie, occupazione temporanea non preordinata ad esproprio e occupazione temporanea preordinata ad esproprio. L’incidenza sulla sottrazione di terreni agricoli si calcola per megawatt installati, e i dati sull’incidenza effettiva sono puramente cautelari. Ogni megawatt installato comporta l’occupazione di 1 ettaro.
Lo dimostra la narrativa di un decreto dirigenziale della Campania (il 229/ 2016) a valere sull’esproprio di terreni per la costruzione del parco di Serralonga a Lacedonia, da 50,5 megawatt spalmati di 15 pale. La regione ha autorizzato espropri in varie forme di 66 ettari di terreni. Se Secondo i dati Anev- associazione nazionale energia del vento- nel 2021 erano presenti 1196 pale eoliche in Campania. Un dato che potrebbe non corrispondere alle mappe del Gse- gestore Servizi Energetici. In attesa di avere contezza su dati scientifici rispetto alla sottrazione di terreni, la rappresentanza del settore primario dovrebbe prendere posizione.
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