Menarini Bus progetta l’elettrico e torna al Ministero per chiarire il futuro del marchio

La dirigenza della Menarini dovrà riferire al Ministero del Made in Italy e delle Imprese sul rilancio industriale dei siti di Flumeri e Bologna, dopo i 9 licenziamenti tra Irpinia ed Emilia. Il 30 aprile convocato un tavolo con le rappresentanze delle Regioni e dei sindacati

A Bologna poche ore fa è stato riferito dalla dirigenza della Menarini spa alle rappresentanze sindacali e regionali dell’Emilia Romagna il programma già in corso per la progettazione e la creazione di prototipi per i primi bus elettrici del marchio italiano, in vista dell’avvio in produzione per i mercati nazionale e internazionale. L’occasione è stata la verifica trimestrale sul piano industriale di rilancio del marchio, chiesta e ottenuta nel gennaio scorso dal governo regionale emiliano. Ma, in attesa di capire dove saranno materialmente realizzati i nuovi mezzi, l’incontro ha lasciato anche molti altri dubbi e perplessità sul percorso di rilancio, condivisi dalle rappresentanze irpine, ma non solo. La dirigenza della Menarini è stata convocata dal Ministero del Made in Italy e delle Imprese per il 30 aprile prossimo a Roma, dove dovrà dare tutte le risposte che parti sociali e istituzioni locali sollecitano con forza, dopo i 9 licenziamenti registrati nelle ultime settimane tra Irpinia ed Emilia. Al tavolo con le rappresentanze delle Regioni e dei sindacati, l’azienda quasi interamente partecipata dal Gruppo Seri dovrà definitivamente chiarire le sue intenzioni sulla compagine sociale, a partire dal ruolo dei partner cinesi, ma soprattutto sul piano delle assunzioni qualificate per dare impulso alla ricerca e allo sviluppo dei nuovi modelli ecosostenibili. Risposte dovrà darne anche il Ministero, al quale si chiedono investimenti per il rinnovo del parco autobus in Italia.

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