IL CORSIVO – Beppe Grillo e i traghetti della Moby

L’inchiesta della Procura di Genova sui biglietti gratuiti dei traghetti elargiti dalla compagnia di navigazione livornese Moby, vicenda per la quale è indagato per corruzione l’amministratore delegato Achille Onorato.
Tra i beneficiari dei presunti “favori” non figurano soltanto ufficiali della Capitaneria di Porto. L’elenco contiene anche il nome di Beppe Grillo. Ma qui va subito detto che nessuna accusa viene mossa al fondatore ed ex capo del M5S. Nei suoi confronti, dunque, non esiste alcuna ancorché lontanissima ipotesi di comportamento di rilievo penale.
Il fatto, piuttosto, può avere un qualche fondamento di natura etica se si consideri che oltre a Grillo, secondo le indagini degli investigatori, avevano goduto dello stesso beneficio – più che legittimo, ripetiamo – alcuni familiari del Beppe nazionale. Vengono alla memoria non solo le tirate sarcastiche strapiene di cinismo del comico Grillo, quant’anche e soprattutto l’incontinenza di spietato moralismo del Grillo “grillino” sui comportamenti, non proprio cristallini, della classe politica.
Certo, che volete che sia viaggiare gratuitamente sui traghetti di una compagnia perdippiù privata. Epperò da un capo partito che ogni giorno e per anni ci ha fatto la morale della “moglie di Cesare” non ci si può attendere una delusione del genere. A meno che non si voglia assimilare Cesare a un qualsiasi saltimbanco parolaio e piazzaiolo.

I commenti sono chiusi.