Bilancio, confronto Nargi-maggioranza: bocche cucite a fine riunione

Riunione a palazzo di città in vista del voto sul bilancio. Chiarimenti di sindaca e assessore sul prospetto finanziario, al termine i consiglieri di maggioranza vanno via senza rilasciare dichiarazioni. Difficile dire cosa accadrà in aula

A due giorni dal consiglio, il vertice di maggioranza non scioglie i dubbi. Bisognerà attendere direttamente giovedì, giorno della prima convocazione, per capire quali intenzioni abbiano i festiani. Nel pomeriggio il confronto, durato un’ora e mezza, tra la sindaca Laura Nargi, l’assessore alle finanze Alessandro Scaletti, il ragioniere capo Gianluigi Marotta, assessori e consiglieri si è concluso con un nulla di fatto. Scaletti e Marotta hanno chiarito alla maggioranza i dettagli del bilancio previsionale, che arriverà in aula senza emendamenti e modifiche; entrambi ritengono che i rilievi mossi dai revisori dei conti siano già stati superati da alcuni miglioramenti sui conti, in particolare rispetto ai contenziosi, emersi nelle ultime settimane. Il bilancio arriverà dunque così come era stato approvato in giunta.

Seppur il clima fosse piuttosto disteso e sereno tra i partecipanti, i dubbi e le perplessità sono rimasti però tra i festiani, che al termine del confronto hanno lasciato il comune senza alcuna dichiarazione da fare. Non una parola, né un pensiero su un rendiconto che hanno tra le mani già da giorni: una suspence dettata dalle riunioni che avranno in serata e domani con il loro capo politico, Gianluca Festa, in attesa della solita direttiva.

Difficile dire cosa accadrà a questo punto giovedì: Nargi potrebbe ritrovarsi una maggioranza compatta, oppure essere costretta a una seconda convocazione. O peggio, non trovare i numeri sufficienti. Tutto dipende dall’ennesimo braccio di ferro ingaggiato da Festa, che richiede l’ingresso in giunta e la presidenza del piano di zona in cambio del via libera al bilancio. Ma la sindaca, per ora, è irremovibile, non intenzionata a cedere su entrambi i punti. Si va dunque, è il caso di dirlo, alla resa dei conti.

 

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