IL CORSIVO – La Pace, Travaglio e il beato Conte

Marco Travaglio sul palco della manifestazione per la Pace organizzata sabato a Roma dal leader 5 Stelle Giuseppe Conte. Al cronista che gli chiede: “Il suo impegno in prima persona quest’oggi?”, risponde: “Il mio impegno c’è sempre sul giornale e in tutte le occasioni per dire la mia, ovviamente. Chiunque mi inviti io ci vado e dico sempre quello che penso, non è che mi adeguo alla platea”.
Cosa dire? Il direttore del Fatto Quotidiano afferma una cosa vera. Solo che ovunque lo invitino ci va per prendere a stracci in faccia tutti (o quasi tutti) i leader di partito; mentre nella piazza pacifista del M5S ci è andato per avviare il processo di beatificazione di Giuseppe Conte, il Grande Statista – in versione Travaglio – che ci farà apparire un nano perfino Alcide De Gasperi.
“Centomila in piazza, è qui l’alternativa a questo governo”, ha detto il leader 5 Stelle abusivamente incoronandosi prossimo presidente del Consiglio. Magari potrà anche accadere, specie se il Pd continuerà a farsi guidare nel dirupo dall’ultraradicaleggiante Elly Schlein. Tuttavia, a Conte andrebbe fatto capire che se un pincopalla qualsiasi organizza la marcia “Da domani tasse zero”, gli va dietro l’intero popolo italiano, neonati e “zoppi” compresi.
Ci perdonino Travaglio, Conte e tutti i pacifisti animati da buona e cattiva fede: ma chi mai vorrebbe la Guerra e non la Pace al netto degli stolti e dei criminali? Armarsi – o Riarmarsi che dir si voglia – è un “dovere” di civiltà e di legittima difesa quando in giro ci sono ancora guerrafondai imperialisti modello Putin di sinistra, di centro e di destra. È suicida il teorema secondo cui – in buona sostanza – bisogna attendere che ci attacchino, invadano, massacrino, ridurci in schiavitù per decidere di difenderci. Quando dovesse accadere, che si fa: ci difendiamo con le chiacchiere, le preghiere, “Signor Putin pietà”? Andiamo un momentino al mercato ortofrutticolo a comprare i pomodori per lanciarli contro Netanyahu e tra poco anche contro Trump, Vance e Musk che vogliono la Groenlandia con qualsiasi mezzo, ovvero con le armi? In alternativa andiamo al mercato dei fiori per metterne mille, e quindi cento, poi altri mille… nei nostri cannoni?
Sarebbe troppo bello se potesse funzionare così. Invece non funziona: lo sa benissimo Travaglio che questa è utopia; lo sa un po’ meno Conte, animato com’è di demagogia e altrettanto affamato di Palazzo Chigi.
Un obiettivo altissimo e nobilissimo, invero, sarebbe marciare e riempire piazze per invocare il disarmo generale e mondiale. Ma abbiamo tutti consapevolezza e coscienza – si fa per dire – che il Paradiso Terrestre ce lo siamo giocato moltissime epoche addietro con quei due sciagurati di Eva e Adamo; e che viviamo su questa Terra, popolata nella quasi totalità da pacifisti sinceri, epperò anche da imperialisti criminali incalliti dai quali dobbiamo difenderci, piacciano o no le armi.
I commenti sono chiusi.