Grottaminarda, i tre ex assessori rompono il silenzio: ” Nessun accordo preelettorale”
Nelle delibere di revoca delle deleghe troppe contraddizioni, scrivono in un comunicato. A muovere il sindaco "Pressioni politiche". La sentenza del Tar non è definitiva. Si valuta il ricorso al Consiglio di Stato
Il tre ex assessori Doralda Petrillo, Michelangelo Bruno ed Edoardo De Luca, dopo la sentenza del Tar di Salerno che ha rigettato il loro ricorso, hanno rotto il silenzio sulla situazione politica a Grottaminarda e diramato un comunicato che riceviamo e pubblichiamo.
I consiglieri comunali, Michelangelo Bruno, Edoardo De Luca e Doralda Petrillo, già
assessori del Comune di Grottaminarda, desiderano fare chiarezza in merito alla recente sentenza del Tar di Salerno – N.630/2025 – che ha rigettato il loro ricorso proposto avverso il decreto di revoca delle nomine di assessori e vice-sindaco del 30.12.2024. In primo luogo vogliono sottolineare che ritengono tutt’ora l’atto di revoca illegittimo per i motivi spiegati nel ricorso al Tar, in quanto sebbene il Sindaco abbia dichiarato in detto decreto revoca che fossero insorte con i sottoscritti presunte divergenze tecnico amministrative e/o divergenze sulla visione politico-amministrativa dell’Ente, e quindi fosse venuto meno il rapporto di fiducia tra Sindaco e assessori, ha sempre manifestato pubblicamente fiducia nei loro confronti, sia prima della revoca, in data 24 dicembre 2024, sia dopo, in data 9 e 10 gennaio 2025 e il 5 febbraio 2025 in Consiglio comunale. Il Sindaco, infatti, ha sempre riconosciuto il lavoro corale e intenso svolto dagli ex assessori, dichiarando [dopo la revoca] che avrebbe voluto lasciargli delle deleghe e conferire anche ulteriori incarichi, che confidava nella loro collaborazione sempre da lui richiesta e sempre utile per il raggiungimento
degli obbiettivi del mandato e alla tutela del bene comune.
Queste affermazioni, ovviamente, sono in netta contraddizione con quanto riportato nel decreto di revoca e tutto ciò è stato evidenziato innanzi all’adito Giudice.
Purtroppo, il Tar su detta circostanza, per errore, ha fornito una motivazione del tutto
singolare, ritenendo che: “sono irrilevanti le precedenti rassicurazioni sulla sussistenza di tale rapporto fiduciario, essendo determinante il venir meno dello stesso per la legittima adozione del provvedimento di revoca”.
Questa parte della motivazione è inaccettabile dai sottoscritti, è inaccettabile che il Tar vagliando la sussistenza del rapporto fiduciario tra il Sindaco e gli ex assessori si sia soffermato solo sulle rassicurazioni precedenti all’atto di revoca (24.12.2024), e non anche su quelle successive (9,10 gennaio, e 5 febbraio 2025).
In effetti, come è facilmente comprensibile, il Giudicante valutando il rapporto di fiducia esistente tra il Sindaco e i sottoscritti al momento della revoca, ha tenuto conto, errando secondo i sottoscritti, solo delle dichiarazioni pubbliche rese dal Sindaco prima del provvedimento di revoca, omettendo di esaminare quelle rese dopo dal primo cittadino, sia sul quotidiano il “Corriere dell’Irpinia” del 9.1.2025, che su “Il Mattino” del 10.01.2025, glissando anche sul contenuto della comunicazione dell’atto di revoca data dal primo cittadino al Consiglio il 5.2.2025, ove, dopo aver continuato ad elogiare gli ex assessori per il lavoro utile, proficuo, operoso e giusto svolto, dichiarava pubblicamente una motivazione del tutto diversa rispetto a quella ufficiale, contenuta nel decreto di revoca.
In effetti, in quella sede affermava che la revoca fosse stata motivata non da divergenze tecnico amministrative e/o da presunte divergenze sulla visione politica amministrativa da parte degli assessori, bensì da un patto preelettorale avente ad oggetto la rotazione degli incarichi assessorili a metà Consiliatura.
A questo punto, i sottoscritti vogliono chiarire con fermezza che tale accordo non è
mai esistito. Se ci fosse stato un patto in tal senso, sarebbe stato esplicitato nel decreto di revoca, e prima ancora nel programma elettorale della “Rinascita”.
L’unico accordo preelettorale o post elettorale, o addirittura concluso nei giorni
immediatamente precedenti l’atto di revoca, ha riguardato l’ex assessore Grillo, come
specificato nel decreto di revoca.
Il cosiddetto accordo di rotazione degli incarichi preelettorale non è stato certo
concordato con i sottoscritti, lo stesso evidentemente è stato ideato dal Sindaco – a seguito delle “pressioni politiche” esercitate dai suoi più “stretti collaboratori” sin dal giorno dopo i risultati elettorali – per accontentare qualche suo sodale indomito e qualche altro suo sodale elettoralmente caduto in disgrazia.
In ogni caso si rammenta, qualora fosse necessario, che il Tar è un organo giurisdizionale di primo grado della giustizia amministrativa, la sentenza in questione non è definitiva.
Pertanto, i predetti vi assicurano che continueranno a lottare per la trasparenza
dell’operato dei pubblici poteri, per la verità e la giustizia, e che non si fermeranno
finché non sarà fatta chiarezza su questa vicenda relativa all’eccesso di potere.
In ultimo, appare opportuno precisare che i sottoscritti non hanno mai pensato di
essere reintegrati in Giunta per percepire l’indennità spettante agli assessori, avendo
già sottoscritto un accordo in tal senso, con data certa, il 24 febbraio u.s..
I consiglieri, Bruno, De Luca e Petrillo, ringraziano tutti coloro che hanno supportato la loro scelta e hanno manifestato fiducia e vicinanza in questo momento cosi delicato per la vita amministrativa di Grottaminarda.
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