Campania verso l’uscita dal Piano di rientro. Recepite le prescrizioni dei ministeri sulla Sanità

I Ministeri hanno risposto positivamente al Governatore De Luca, che il 28 febbraio scorso aveva richiesto l’uscita della Campania dal Piano di Rientro per la Sanità, dettando le condizioni vincolanti, già recepite dalla Regione, che da due anni era in regola

Da due anni la Regione Campania attendeva il via libera dei Ministeri alla richiesta di uscita dal Piano di Rientro della Sanità, puntualmente reiterata fin dal 2022. Ora da Roma è arrivata la risposta positiva al Governatore De Luca, che il 28 febbraio scorso aveva richiesto l’uscita immediata della Campania dal Piano di Rientro per la Sanità. Dettando le condizioni vincolanti, già recepite dalla Regione, i Ministeri ora possono concludere l’istruttoria, passando il dossier al Governo, che dovrà decretare formalmente il regime ai poteri ordinari anche sulla programmazione finanziaria, dopo la revoca del commissariamento cinque anni fa. Il Documento Tecnico con cui la Regione Campania si impegna ad ottemperare è stato approvato e inviato a Roma ieri. Dopo 14 anni si conclude il regime speciale a cui la Campania è stata sottoposta, per riassorbire il passivo accumulato fino al 2011. Nei prossimi anni potrà finalmente ricostruire il sistema della sanità pubblica con la piena autonomia, pur dovendo però affrontare la sfida con alcuni gap che restano. Per decenni dovranno essere pagati i residui debitori, mentre nel frattempo i trasferimenti statali continuano a risultare inferiori di 200 milioni all’anno rispetto al fabbisogno demografico, un handicap notevole, che non ha inciso perl sugli equilibri di bilancio. Come attestano i dati ministeriali, la Campania è l’unica regione con Lombardia, Marche e Veneto a vantare un equilibrio finanziario in materia sanitaria. La missione dal 2026 in avanti sarà colmare la carenza di personale, oltre 11mila unità, prodotta proprio durante gli anni del commissariamento, quando non si poteva assumere.

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