IL CORSIVO – La lezione di Mattarella sui dazi di Trump

Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ieri in visita al Villaggio “Agricoltura è” in occasione dell’anniversario della firma dei Trattati di Roma.
Tra l’altro – rispondendo alle domande di alcuni ragazzi, e riferendosi alle politiche del Presidente Usa, Donald Trump, ha detto: “I mercati aperti corrispondono a due interessi vitali: la pace e i nostri interessi di esportazione. I dazi creano ostacoli ai mercati, alterano il mercato, penalizzano i prodotti di qualità e questo per noi è inaccettabile, ma dovrebbe essere per tutti i Paesi del mondo inaccettabile. Una collaborazione su regole leali è indispensabile. La risposta non sono i dazi ma le regole da far rispettare. Mercato chiusi, contrapposti, mettono in pericolo la fiducia tra i Paesi e la collaborazione internazionale. Mentre mercati aperti, con commerci comuni, creano rapporti di fiducia, una tessitura di collaborazione che garantisce la pace. Per questo la nostra posizione è chiarissima: per la pace nel mondo e per il vantaggio delle popolazioni occorre avere mercati aperti, e questa è una regola di civiltà”.
Cosa dire di fronte a tanta chiarezza, correttezza, civiltà, umanità e sanissimo pragmatismo? Il concetto profondo e universale lo hanno ben compreso i giovanissimi che hanno rivolto domande al Presidente. Possibile che stenti a capirlo soltanto il vicepremier Matteo Salvini, che ha fatto applausi e salti di gioia dinanzi all’annuncio di Trump sui dazi per l’Italia e l’intera Europa? Possibile. Anzi, di più: volutamente inevitabile. Un po’ come quella parte di popolo romano che applaudiva Nerone – in versione Petrolini – senza che lui nemmeno parlasse. Che tristezza!
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