IL CORSIVO – La Campania e il “miracolo” di Forza Italia

Tutto si può dire di Forza Italia, almeno in Campania, fuor che non si stia impegnando al massimo per convincere innanzitutto se stessa che esiste. Una prova viene dai congressi provinciali: si stenta a crederci, ma li stanno davvero celebrando. Non solo. La grande innovazione democratica – chiamiamola pure così – del partito fondato da Berlusconi è che i segretari (“coordinatori” nel gergo forzista) si stanno eleggendo tutti per acclamazione. Non ci sono tesi diverse da mettere a confronto: il dibattito è dato per scontato, è superfluo. Sostanzialmente, la grande innovazione consiste in una sorta di “pensiero unico preventivo”. Insomma, la premessa del pensiero testé definito non è solo “parte integrante di ciò che segue”, come si direbbe in burocratese, ma la sostanza compiuta di tutto il “pensato”. Un miracolo dell’Intelligenza e del Ragionamento Politico, una raffinata opzione culturale per dire tutto senza dire niente, l’azzeramento del concetto con la rinuncia dichiarata all’uso delle parole.
Non a caso, del resto, Francesco Silvestro, ossia il coordinatore FI della provincia di Napoli appena eletto, naturalmente per acclamazione, nel corso dell’assemblea di ieri ha detto: “Quello di oggi è il Congresso dei fatti, perché Forza Italia è il partito della concretezza, non delle parole”.
Tuttavia, che FI sia effettivamente il partito della concretezza è dimostrato dal tesseramento di massa prodotto nelle diverse province campane nell’arco di poche albe. Quasi una prova di sana competitività nei confronti del Figlio del Padreterno fatto uomo: la moltiplicazione per incanto delle tessere sul modello del miracolo dei pani e dei pesci.
Morale della favola: Adesso è scritto: in Campania Forza Italia… c’è!
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