IL CORSIVO – Il ministro Lollobrigida e le ostriche

Arieccolo! Non c’è verso di farlo calmare, il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. La scorsa settimana se la prese – nondimeno – con l’acqua. La causa era giusta. Lui voleva semplicemente contrastare la Commissione Ue decisa ad inserire sulle etichette del vino la scritta “Nuoce alla Salute”. Poteva uscirsene con un laconico, sovietico: “Niet! Il vino non si tocca!”. E invece si era lasciato travolgere dalla tentazione di spiegare: “Anche l’acqua è pericolosa se ne bevi troppa”. Cin cin!
Stavolta, cioè ieri, è toccata alle ostriche, che invero sono state “maltrattate” più dalla sintassi che dal pensiero originale del ministro.
L’occasione è stata fornita dalla degustazione di ostriche al Senato promossa dal senatore di FdI Aberto Balboni per aiutare i pescatori messi in ginocchio dal granchio blu.
Lollobrigida ha detto (Sic!): “… L’impegno che abbiamo assunto è quello di abbassare l’Iva per contrastare il prezzo delle ostriche, mettere più utenti possibili nella condizione di poter acquistare, di poter accedere a questo prodotto, alle ostriche, che sono un bene di lusso perché sono care, non è che la natura le ha fatte come bene di lusso. È un prodotto sano che viene dal prezioso lavoro degli acquacoltori; in questo caso ovviamente si tratta di ostriche di allevamento, un prodotto che può mettere in condizione di creare ricchezza e reddito per queste categorie che sono per noi strategiche ed importanti”.
Cosa dire? Non sappiamo come l’abbiano presa le ostriche dopo aver “ascoltato” il ministro. Possiamo però immaginare come ci siano rimaste le alici!

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