S.Andrea di Conza in audizione al Ministero della Cultura per la candidatura a capitale italiana della cultura 2027

"Kronos e Kairos", Incontro- Tempo è l'adagio su cui il comune -supportato dalle fasce tricolori dell'area pilota, Diocesi, Provincia e comitato scientifico nazionale- ha costruito il progetto dell'hub culturale dell'Appennino meridionale da oltre 11,6 milioni di euro. Oggi la presentazione del concept e del dossier alla giuria ministeriale riunita presso la Sala Spadolini. Ora si attende il responso del 28 marzo

Incontro- tempo, kronos e Kairos sono i pilastri su cui Sant’Andrea di Conza e l’alta Irpinia hanno costruito l’impalcatura del progetto culturale che è stato presentato oggi in audizione al Ministero per la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2027. In 50 minuti, una ristretta rappresentanza territoriale composta dal sindaco di Sant’Andrea Pompeo d’Angola, Francesca attrice di teatro, Gaetano Grasso responsabile per la comunicazione, Rosanna Repole presidente della Città dell’alta Irpinia, Monsignor Tarcisio Gambalonga, parroco e responsabile diocesano per i beni culturali, e dall’avvocato Cicenia ha motivato l’istanza presentata dal territorio.

Tutti hanno argomentato l’adagio di un canovaccio di metafore che si nutrono di cultura, teatro, storia, accoglienza e legame con la terra. I relatori hanno presentato il dossier che esplicita le unicità altirpine, il patrimonio materiale e immateriale, declinato in chiave culturale. Emozionante si è rivelato il concept realizzato da Cassese e Bellino, e illustrato alla giuria ministeriale che ha accolto presso la Sala Spadolini le 25 fasce tricolori, la vice presidente della Provincia Laura Cervinaro e una rappresentanza del comitato scientifico tra cui il responsabile di rai Quirinale Andrea Covotta.

Dalla rinascita delle macerie del terremoto del 1980 alla valorizzazione del teatro da oltre 50 anni, dalle politiche strutturate di accoglienza e integrazione dei rifugiati e fino all’intreccio tra tradizioni e innovazione, Sant’Andrea ha chiesto di diventare il cuore pulsante della cultura italiana.

Il progetto da 11,635 milioni di investimento coinvolge 30 comuni non irpini, 3 enti montani, 2 università, 30 associazioni, 70 partner privati, 161 strutture ricettive, 37 alloggi, 35 b&b. Ben 1118 km quadrati di hub culturale delle aree interne, che mira a coinvolgere 100 giovani, per 100 eventi e 6 aree tematiche. Ora di attende il responso del 28 marzo. Fino ad allora si incrociano le dita.

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