IL CORSIVO – Il femminicidio secondo un certo Priamo (FdI)

Consiglio regionale dell’Emilia-Romagna. All’ordine del giorno c’è, tra l’altro, la risoluzione sulla “Campagna Safe place for women” finalizzata a rendere le città della regione più sicure per le donne.
Nel dibattito interviene il consigliere di Fratelli d’Italia Priamo Bocchi. Il quale, oltre a contestare come inappropriato l’uso della parola “femminicidio”, espone una sua singolare teoria in materia. Afferma che “a voler analizzare il movente o, comunque a voler dare una spiegazione sociologica, antropologica, di episodi di violenza dentro e fuori le mura domestiche, si scoprirebbe che molti fatti sono riconducibili a un uomo che ha perso virilità. Si è devirilizzato, dunque è diventato troppo dipendente, nelle relazioni, dalla donna. E se la donna lo respinge o lo allontana, l’uomo va in tilt”.
Tradotto, la teoria del fratello d’Italia Priamo porta a concludere che la moglie o l’amante o la fidanzata – ad esempio – d’un Rocco Siffredi potrebbe dormire sonni tranquilli proprio grazie alla riconosciuta virilità del citato (a diverso titolo) compagno.
Passando ora dal faceto al serio, cosa dire? Forse la leader di FdI, Giorgia Meloni, farebbe bene ad affidare il consigliere Priamo alle cure del suo amico Elon Musk, che di “marziani” s’intende infinitamente più di noi modestissimi mortali “terreni”.

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