IL CORSIVO – L’Ucraina e la formula magica di Conte
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Fateci caso: da un po’ di tempo a questa parte Elly Schlein e Giuseppe Conte hanno ingaggiato una nuova sfida. Giocano a chi insulta di più e meglio la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Di Schlein ricordiamo l’ultima perla in Parlamento la settimana scorsa. Voce esorcistica, occhi spiritati, gesticolazione incontrollata, disse: “… È una presidente del coniglio, non del Consiglio”.
Ieri è toccata a Conte. Nel corso di una intervista a La Stampa, ha affermato tra l’altro: “ … Meloni ha già scelto, farà la gregaria a vita, ieri di Biden che la baciava sulla fronte, oggi di Trump e Musk di cui fa la cheerleader”. Ovvero fa la ragazza pon-pon. Che stile, detto comunque di un presidente del Consiglio.
Tuttavia, Conte non si ferma alla battutaccia degna d’un signore che indossa la pochette perfino nel taschino della giacca da pigiama. L’ex Premier analizza il caso Ucraina-Putin-Europa. “Se il presidente americano – sostiene – ci scavalca è perché l’Europa e l’Italia sono state incapaci di definire una strategia politica. Uno spettacolo deprimente: Meloni e soci hanno pensato di vincere con le armi, mentre invece avrebbero potuto vincere con la politica e la diplomazia, diventando protagonisti nel negoziato e nella definizione di un nuovo orizzonte di pace e sicurezza per l’Ucraina e le restanti crisi”.
Capito? Giuseppe Conte aveva nel taschino – stavolta al posto della pochette – la formula magica per risolvere lo scempio architettato e messo in atto da quel galantuomo e Nobel per la Pace che è Putin (verso il quale ha l’inchino automatico, come un tic) e nessuno lo ha preso in considerazione.
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