IL CORSIVO – Se il Pm confonde l’inguine con il tallone

Il fatto è accaduto il 28 giugno del 2023 ed è tornato di attualità in questi giorni perché un Gip deve pronunciarsi su una richiesta di archiviazione avanzata da un Pm.
Attingiamo da un articolo del Corsera di ieri che omette perfino il luogo in cui la vicenda si è consumata, molto opportunamente per evitare il possibile riconoscimento della vittima, una bambina di nove anni.
In rapida sintesi. In un centro di arti marziali la bimba ha completato la lezione e aspetta che
anche i genitori finiscano il turno. Assieme a lei, nella stanza di attesa, c’è un 47enne, psicologo, che viene sorpreso dal maestro del centro mentre massaggia le gambe della bambina spingendosi fino all’inguine. Colto in flagranza e minacciato dal maestro, scappa via. È la stessa bimba che racconta ai genitori prima e agli investigatori dopo quanto accaduto: “Io ho ripetutamente detto che non volevo, ma lui continuava”.
Scatta la denuncia. Lo psicologo viene interrogato. Dice che era stata la bimba a volergli mostrare come faceva la “spaccata”, e che lui subito dopo l’ha massaggiata “per farle tornare il sorriso”.
Si arriva alla richiesta del Pm di archiviare il caso. Disarmante, più che sorprendente, la motivazione addotta: “Non si rileva alcuna condotta di natura sessuale, in quanto va considerato che la zona attinta dal massaggio (l’inguine, ndr) non è zona erogena”.
Cosa dire? Il ministro della Giustizia, Nordio, ha concentrato tutte le sue energie, e ci sta perdendo il sonno, sulla riforma di separazione delle carriere Pm-Giudice, una Legge che con ogni probabilità porterà più danni che benefici. Avrebbe fatto cosa buona e giusta, perdippiú con il minimo sforzo, se avesse promosso un corso obbligatorio di Anatomia del corpo umano per certi magistrati che, evidentemente, confondono l’inguine con il tallone.

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