IL CORSIVO – Il caso Cecilia Sala e Giorgia Meloni
Il caso di Cecilia Sala, la giovane e bravissima giornalista de “Il Foglio” e Chora Media, arrestata senza aver commesso niente, il 19 dicembre scorso in Iran, dove si trovava con regolare visto di lavoro per il suo cast “Stories”, e dove ormai da 17 giorni “vive” in isolamento in una cella della prigione di Evin.
Fin qui gli appelli bipartisan della politica italiana per la liberazione della giornalista sono caduti nel vuoto. C’è – come è noto – una trattativa in corso tra la Farnesina e il governo iraniano. E c’è, anche questo è noto, l’atteggiamento ritorsivo di Teheran che mira allo scambio liberazione Sala–arresti domiciliari e non estradizione negli Usa dell’ingegnere iraniano Mohammad Abedini arrestato a Milano (su mandato internazionale chiesto dagli Usa e per gravissime ipotesi di reato) il 16 dicembre, ovvero soli tre giorni prima dell’immotivato imprigionamento della giornalista italiana.
In questo scenario s’inquadra la visita lampo e a sorpresa della Premier Giorgia Meloni a Donald Trump in Florida: una missione tenuta segreta fino a quando La Stampa on line, con uno scoop decisamente encomiabile, non l’ha resa di dominio pubblico sabato sera.
Missione segreta ma mirata a cosa? E qui è stato il New York Times a raccontare il resto. In sintesi, la Premier italiana è stata ricevuta da Trump per discutere “anche” di temi come la guerra in Ucraina e i dazi, ma l’urgenza dell’incontro trova spiegazione proprio nel caso Sala. Per il quale, ha riferito una persona informata sull’incontro, “Giorgia Meloni ha premuto aggressivamente”.
Il tempo ci dirà quanto avranno inciso su Trump (che si insedierà alla casa Bianca il 20 gennaio) le pressioni della presidente del Consiglio. Per ora non ci resta che attendere con ansia e speranza che Cecilia Sala venga rimessa al più presto in libertà e restituita ai familiari e all’Italia.
Se sarà così che potranno e dovranno andare le cose, diciamolo oggi a futura memoria: sarà lecito attendersi un plauso alla Premier italiana anche da parte dei suoi avversari politici, non foss’altro per stile e garbo istituzionale.
Vedremo. Su questo tema, appuntamento a quel giorno.
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