Eolico, il Mase dimezza i tempi per le valutazioni. Nella commissione Pniec entrano gli enti locali

Il 2024 registra un aumento delle autorizzazioni del 70 per cento rispetto all'anno precedente. Ora nelle commissioni entra un nuovo componente espressione del territorio, a patto che la regione in causa abbia individuato le "aree idonee".

Il rincaro del costo della bolletta elettrica e l’importanza della diversificazione delle fonti rinnovabili impegna Governo e istituzioni. In realtà per rispondere a queste due esigenze nel 2021 si è già intensificata la spinta alla diffusione degli impianti di energie rinnovabili.

Oggi però il Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima – PNIEC- prevede un dimezzamento dei tempi sulle Valutazioni di Impatto Ambientale. A due anni dalla sua istituzione, la commissione per il Pnrr e il Pniec, chiamata ad approvare i progetti per fonti rinnovabili di maggiori dimensioni, è riuscita ad aumentare in modo significativo i pareri rilasciati: a fine 2024 si è espressa su progetti per un equivalente di 19 gigawatt, contro i 7,4 dello scorso anno.

Il rapporto inviato al Ministero dell’Ambiente è stato diffuso poco prima di Natale. Ma di quei 19 gigawatt, circa la metà sono congelati nel percorso previsto per la divergenza di posizione tra ministero dell’Ambiente e del Ministero della Cultura: la via d’uscita è il passaggio a Palazzo Chigi per la procedura di arbitraggio.

Monta inoltre la questione delle Regioni e del decreto Aree Idonee: la commissione si amplia con un esponente degli enti locali se i progetti ricadono nelle norme sulle aree idonee. Diversamente, il permitting dello Stato non incontra ostacoli. L’alta Irpinia come anche il Fortore nel beneventano attendono il pronunciamento della Campania sulla delimitazione delle aree.

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