Le sorgenti irpine di Cassano e Montemarano entrano nell’Acquedotto della Campania
Le grandi sorgenti dei fiumi Calore e Sele in Irpinia a Cassano e a Montemarano passano dopo 86 anni dall’Alto Calore Servizi alla Rete della Grande Adduzione in Campania. Gestione e manutenzione di reti e impianti collegati vanno alla Regione, che h appaltato lavori per 78 milioni ad un raggruppamento di imprese napoletane
A partire da domani, primo gennaio 2025, le sorgenti irpine che alimentano i fiumi Sele e Calore, quelle di Cassano e Baiardo a Montemarano dopo 86 anni escono dalla responsabilità dell’Alto Calore Servizi. Si compie un passaggio programmato fin dall’agosto del 2022 dal Vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, nell’ambito di una strategia elaborata con il Governatore Vincenzo De Luca per salvare dal fallimento l’azienda idrica pubblica di Avellino, ma non solo. Se da un lato, il provvedimento consente, infatti, di alleggerire il conto economico dell’Alto Calore dagli importanti oneri manutentivi indispensabili a garantire la massima efficienza al ciclo idrico, dall’altro consente di liberare in tempo utile le risorse per assicurare all’utenza, ai cittadini, la puntuale fornitura dell’acqua per case, servizi pubblici e attività produttive. Per centrare questi obiettivi, quindi, le sorgenti di Cassano Irpino e Baiardo entrano da domani a far parte della Grande Adduzione in Campania, il sistema che riunisce le reti di interesse regionale dell’acquedotto campano ricadenti negli ambiti distrettuali di Napoli, Napoli Nord, Caserta, d’Irpinia e del Sannio, beneficiando così del programma di gestione e manutenzione della Regione, che ha appaltato lavori programmati per 78 milioni di euro al raggruppamento di imprese napoletane Costare – idroambiente – Rdr Società benefit. Da domani si risolve un problema – la responsabilità delle grandi infrastrutture irpine di interesse regionale e interregionale – che da circa un quarto di secolo non trovava soluzione, gravando sul bilancio del gestore provvisorio Alto Calore. Ma resta aperta la questione dell’acquedotto irpino che, entrato in crisi nell’estate scorsa, è al centro di un programma straordinario di riparazioni al momento non ancora iniziato.
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