Dolce Vita, chiuse le indagini per Festa e altri 25: l’ex sindaco “a capo di una associazione a delinquere”

Notificati i primi avvisi di garanzia di conclusione di indagine dell'inchiesta Dolce Vita: Festa dai carabinieri senza il suo legale per ritirare gli atti. La procura ha chiuso il lavoro che aveva portato all'emissione delle due ordinanze di custodia cautelare, ci sono 13 nuovi indagati: non c'è la sindaca Nargi

La procura mette il punto sull’inchiesta Dolce Vita. Dal primo pomeriggio stanno venendo notificati 26 atti di conclusione indagine, nei confronti di altrettante persone, che devono rispondere, a vario titolo, di associazione a delinquere, corruzione, tentata induzione indebita, peculato, rivelazione del segreto istruttorio e ricettazione.

Il primo a raggiungere la caserma dei carabinieri per il ritiro degli atti è stato l’ex sindaco Gianluca Festa, senza essere accompagnato dal suo legale Luigi Petrillo. Nelle accuse Festa viene considerato il dominus del sistema che sarebbe stato messo in piedi durante la passata consiliatura, con la finalità della gestione di appalti in cambio di denaro o altre utilità. Per questo all’ex primo cittadino sono stati contestati i reati di associazione a delinquere, corruzione, tentata induzione indebita, rivelazione del segreto istruttorio, e il falso ideologico; Festa deve rispondere anche di peculato, per la sottrazione del pc del comune, ma non di depistaggio: la procura si è attenuta dunque alla valutazione della Cassazione.

In pratica la procura ha concluso il lavoro, iniziato a settembre 2023, che aveva portato all’emissione delle due ordinanze di custodia cautelare (poi annullate dalla Cassazione), aggiungendo prove e nuovi dettagli rispetto all’impianto accusatorio iniziale. Le principali vicende oggetto di contestazione sono gli appalti, Eurochocolate, Rds e i concorsi pubblici.

Ai 13 indagati che erano stati inseriti nelle prime due ordinanze (tra cui l’architetto Fabio Guerriero, l’ex dirigente del comune di Avellino Filomena Smiraglia e il ragioniere capo Gianluigi Marotta, considerati i principali complici di Festa), si sono aggiunti dunque altri 13 nomi. Bisognerà attendere la conclusione di tutte le notifiche degli atti di indagine prima di sapere qualcosa in più in merito. Di certo tra gli indagati non c’è il nome della sindaca Laura Nargi, che lo scorso ottobre si era presentata spontaneamente presso il tribunale di Avellino per essere sottoposta ad interrogatorio di garanzia in cui ha cercato di chiarire ai magistrati la sua posizione.

Dopo la conclusione delle indagini, ora gli indagati hanno 20 giorni di tempo per presentare nuove memorie difensive o sottoporsi a interrogatorio di garanzia: poi la procura valuterà se disporre o meno le richieste di rinvio a giudizio.

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