Comune, la crisi politica resta: ma la sindaca Nargi per ora si salva grazie all’opposizione

Votata la revisione delle partecipate: la mancata approvazione avrebbe potuto portare alla contestazione di danno erariale per gli amministratori. Ma la sindaca in aula era senza giunta e senza maggioranza: da parte sua nessuna parola in merito

La crisi politica resta tutta, ma Laura Nargi rispetto agli ultimi giorni trova qualche motivo in più per sorridere, grazie all’apertura concessa dall’opposizione e dai consiglieri del Patto Civico, che le consentono almeno di approvare la revisione delle partecipate. Se l’atto non fosse stato approvato entro la fine dell’anno, gli amministratori potevano rischiare una pesante contestazione per danno erariale.

Naturalmente, oltre al senso di responsabilità, la minoranza e i consiglieri del Patto Civico hanno voluto mandare indirettamente un segnale all’ex sindaco Gianluca Festa tendendo la mano alla prima cittadina. I 14 consiglieri festiani infatti non si sono presentati in aula, con l’obiettivo di lanciare un ulteriore monito di isolamento nei confronti della prima cittadina: dopo lo smacco del rifiuto delle deleghe, un’altra dimostrazione di forza per indicare a Nargi “che quando vinco, si fa come dico io”, per utilizzare le parole del loro riferimento Gianluca Festa.

La contromossa della sindaca (in aula senza giunta e senza maggioranza) si è limitata ad una riunione di gruppo con i consiglieri della sua lista “Siamo Avellino” prima del consiglio comunale, a cui ha partecipato anche la vicesindaca Marianna Mazza (che evidentemente non condivide, o almeno non del tutto, l’atteggiamento di Festa), ottenendo che i suoi la seguissero in consiglio. Ad assicurare a quel punto la tenuta del numero legale ci hanno pensato i consiglieri di opposizione e quelli del Patto Civico.

Non sono mancati, da parte della minoranza, attacchi alla sindaca e la sottolineatura di una crisi evidente, con la richiesta a Nargi di uno scatto d’orgoglio e di liberarsi dell’ingombrante figura di Festa, anche a rischio di far cadere l’amministrazione.

Poi si è passati al voto della revisione delle partecipate, approvata grazie agli undici voti a favore assicurati da Siamo Avellino e il Patto Civico (tranne Rino Genovese) e gli otto voti contrari della minoranza (Iacovacci è uscito dall’aula non condividendo la scelta del Pd: “la loro scelta ha il sapore di un inciucio con la sindaca” ha dichiarato ai microfoni).

Il consiglio si è poi concluso senza discutere gli altri ordini del giorno; la sindaca non ha rilasciato alcuna dichiarazione, né all’aula né ai microfoni, in merito alla crisi della sua maggioranza.

I commenti sono chiusi.