La sanità irpina perde 40 posti letto di Villa Esther: c’è accordo tra le Asl di Avellino e Caserta

Annunciato nel giugno scorso, diviene operativo il trasferimento dei 49 posti letto attivi accreditati dal Servizio Sanitario Regionale alla Clinica Villa Esther di Avellino, in gran parte, 40 su 49, destinati fuori provincia, a Caserta. Lo stabilisce l’accordo sancito nel corso di un incontro tenuto nel settembre scorso tra le rappresentanze delle Aziende Sanitarie di Avellino e Caserta con il quale si sono modificati anche i tetti di spesa per le singole strutture private accreditate interessate. In base all’intesa ormai esecutiva, l’Irpinia perde 40 posti letto su 49, a vantaggio del Pineta Grande Hospital di Castel Volturno, nell’ambito del progetto di ampliamento che porta questo ospedale privato e sede di insegnamento universitario ad alzare il suo tetto di spesa di un milione nel 2024, superando così gli 83 milioni complessivamente. La provincia di Avellino trattiene solo i 9 posti letto di ortopedia alla Clinica Santa Rita, che innalza il tetto di spesa di oltre un milione e mezzo quest’anno, ma vede ridursi la sua forza medico-ospedaliera e ambulatoriale. Punto di riferimento storico della sanità irpina accreditato con il Servizio Sanitario Nazionale in particolare per l’ortopedia, ma non solo, la Villa Esther di San Tommaso ha rappresentato per decenni un’eccellenza alla portata di tutti, che alla luce della rinuncia degli ultimi 49 posti letto accreditati sui 77 autorizzabili, prosegue la sua attività con prestazioni esclusivamente private. Nel frattempo, resta il vuoto di offerta pubblica in questo settore nella sanità irpina, che continua a perdere terreno e tasselli strategici.