Sì al Referendum dalla Cassazione per l’abrogazione dell’Autonomia differenziata

Dopo la dichiarazione parziale di illegittimità costituzionale della Legge Calderoli pronunciata dalla Consulta un mese fa, l'Ufficio centrale della Suprema Corte di Cassazione ha dato il via libera al referendum sulla richiesta di abrogazione dell’intero testo, contestato fin dalla sua prima formulazione dalla Regione Campania e dal Presidente De Luca

Si può fare il referendum sulla cosiddetta Legge Calderoli, che consente ai Presidenti delle Regioni a statuto ordinario di richiedere l’autonomia differenziata su 23 tra funzioni e materie dello Stato, tra cui scuola e sanità. L’Ufficio centrale della Suprema Corte di Cassazione ha ritenuto legittimo dare la parola ai cittadini sulla richiesta di abrogazione dell’intero testo, contestato fin dalla sua prima formulazione dalla Regione Campania e dal Presidente De Luca, che con i colleghi di Puglia, Emilia Romagna, Toscana e Sardegna, ha ottenuto dalla Consulta la dichiarazione di illegittimità costituzionale per sette punti chiave della norma. Ma il pronunciamento della Cassazione va oltre la bocciatura costituzionale dei meccanismi giuridici che disciplinano l’autonomia differenziata in sette punti riguardanti le materie fiscale e finanziaria, i rapporti tra Stato e Regioni e il ruolo del Parlamento nel processo di trasferimento delle competenze, così come spiegato nelle motivazioni depositate il 3 dicembre scorso. Per i giudici della Suprema Corte, gli elettori potranno definitivamente cancellare in toto le modalità e le regole che questa legge ha scelto per attuare la riforma del Titolo V, con cui nel 2001 è stata riscritta la Costituzione per quello che riguarda il federalismo regionale, imponendo al governo e al Parlamento di ripartire da zero con una nuova legge, stavolta scritto però in accordo con gli equilibri costituzionali. Entro gennaio sarà proprio la Consulta a dover dare iol via libera definitivo al referendum.

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