IL CORSIVO – Il ministro Valditara e le violenze sulle donne
Alla Luiss di Roma per la presentazione della campagna “Nessuna scusa”, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha detto tra l’altro: “Dall’1 gennaio al 3 novembre, in Italia sono stati registrati 263 omicidi: 96 vittime erano donne, 82 uccise in contesti familiari o affettivi e 51 per mano del partner o dell’ex partner… Anche il nostro Paese si deve fare promotore di un messaggio inequivocabile e coraggioso: la violenza sulle donne continua ad essere un’emergenza da contrastare con ogni possibile soluzione”.
Cosa dire? È fuori da ogni ragionevole dubbio la sincerità della preoccupazione e dell’impegno di Piantedosi contro il fenomeno in aumento dei femminicidi, così come di tutte le altre violenze sulle donne.
Peccato, tuttavia, che un altro ministro – Giuseppe Valditara – parlando altrove poche ore prima del collega del Viminale, abbia detto che “occorre non far finta di non vedere che l’incremento di fenomeni di violenze sulle donne è legato anche a forme di marginalità e di devianza in qualche modo discendenti da una immigrazione illegale”.
Diciamolo senza peli sulla lingua. Per essere ministro dell’Istruzione e fare certe affermazioni, delle due l’una: o il ministro salviniano Valditara parla e non si spiega bene; oppure, e peggio, il suo problema non è ciò che dice ma che pensa le cose che dice.
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