IL CORSIVO – Autonomia: adesso giù le maschere di FdI E FI

Autonomia, questo è il terzo corsivo consecutivo. La Corte Costituzionale ha scritto nel comunicato, in forma cristallina, che la riforma Calderoli va rifatta in sette punti essenziali. Tuttavia il ministro leghista – la cui mente ha partorito la seconda “porcata” dopo la legge elettorale che lui stesso definì tale – continua ad esibire muscoli e arroganza arrivando sostanzialmente a dire che in due minuti metterà la toppa richiesta dalla Consulta, dopodiché le opposizioni dovranno zittire per sempre e niente Referendum.
La verità è che il ministro leghista è andato in paura perché – convinto com’era d’essere investito d’Infallibilità divina – ha dovuto prendere atto che la Corte Costituzionale non ha dovuto sforzarsi affatto per scoprire e demolire le trappole normative che Calderoli aveva inserito nel suo articolato di riforma per favorire le Regioni del Nord, naturalmente a danno del Sud.
Ora si torna in Parlamento. Tutto si potrà fare anche in due minuti, come enfatizza il ministro, ma nel senso di corrispondere rigorosamente alle sette “disposizioni” indicate dalla Consulta, ovvero a dover scrivere l’esatto opposto di quanto ha scritto in quei punti Calderoli per fregare il Sud a vantaggio del Nord.
Ma c’è di più sul piano squisitamente politico. Il ritorno della riforma in Parlamento servirà anche a far cadere la maschera d’ipocrisia indossata per questa specifica vicenda da Fratelli d’Italia e da Forza Italia. Sul Ddl Calderoli – prima diventato legge e poi smontato dai Giudici Costituzionali – i due partiti testé citati hanno giocato sporco: fuori dal Parlamento lasciavano intendere che mai e poi mai sarebbe passata quella riforma; dentro Palazzo Madama e Montecitorio puntualmente votavano a favore del testo leghista. Non c’è voluta la zingara per indovinare da subito che le contropartite legislative del favore alla Lega erano (e ancora sono) il Premierato per Fratelli d’Italia e la separazione delle carriere dei magistrati invocata da Forza Italia.
Adesso che Carnevale è stato rinchiuso in soffitta dalla Consulta, non si potrà più giocare con la maschera. In Parlamento i “Fratelli” e i “Forzisti” dovranno dire (e votare) se vogliono tenere l’Italia Unita oppure divisa, perché è questo il senso politico, sociale, economico-finanziario dell’Autonomia fatta alla Calderoli e dell’Autonomia secondo Costituzione. Il quesito è di una semplicità estrema: nessuno può continuare a bluffare.
In attesa che venga ripensata, discussa e votata la nuova legge, una cosa però si può fare subito: sapere a quanto ammonta il compenso del presidente (l’irpino Prof e Giudice Emerito della Corte Costituzionale Sabino Cassese) e dei membri del Comitato per la definizione dei Lep.

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