IL CORSIVO – Quella strana coppia Calenda-Renzi

Il leader di Azione, Carlo Calenda, ospite a “Un giorno da pecora”, ha raccontato un episodio di gioventù gustoso e, insieme, genuinamente romantico. Dopo aver sottolineato di “non essere uno che rimorchia”, ricorda che aveva 25 anni, era fidanzato con la donna che poi sarebbe diventata sua moglie, e gli capitò di avere una brevissima relazione con un’amica di lei.
Come reagì la fidanzata e come accadde che poi tornarono insieme fino al matrimonio che dura ed è solido da ben 32 anni? Calenda racconta: “Prima mi mandò tutte le cose che le avevo regalato, raccolte in uno scatolone e fatte a pezzi; poi mi mise le corna anche lei. Non passò un giorno e le chiesi di sposarmi. È il grande amore della mia vita”.
Fin qui la storia. Veniamo ad oggi, naturalmente su altro tema, ma comunque ricorrendo alla metafora del matrimonio.
L’interrogativo è: se tanto mi dà tanto anche in politica, chissà se dopo i loro reciproci tradimenti, Calenda e Renzi accetterebbero di “rimettersi” insieme per tentare un’ultima volta di costruire il Terzo Polo.
Lo scenario è plausibile: con tutto quel po’-po’ che sta accadendo nei Cinque Stelle, e la fragilità sempre più evidente della leadership piddì di Elly Schlein, la strana coppia Carlo&Matteo potrebbe realisticamente sottrarsi al destino della loro individuale irrilevanza politica e rendere, per altro verso, un grande servigio all’Italia di Centro.

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