IL CORSIVO – Il ministro Nordio e i “passi indietro” di magistrati e politici

Intervistato al Salone della Giustizia, il Guardasigilli Carlo Nordio, già magistrato di lungo ed eccellente corso, ha detto: “In un Paese liberale i magistrati non dovrebbero criticare le leggi e i politici non dovrebbero criticare le sentenze. Gli uni criticano gli altri e bisognerebbe capire chi per primo debba fare un passo indietro. Visto come è andata storicamente (l’allusione è a Mani Pulite, con la magistratura che a un certo punto – secondo Nordio – sarebbe “esondata” in politica, Ndr), il passo dovrebbe farlo per prima la magistratura. Venerdì andrò al congresso di Magistratura democratica. Porterò un discorso di conciliazione e collaborazione. Poi ognuno mantiene le sue idee… Sulla separazione delle carriere abbiamo un mandato degli elettori e questa riforma non è un nostro diritto ma è un nostro dovere”.
Cosa dire? Che ci siano magistrati che spesso e volentieri esondano in politica e tanto più è ormai cronaca e storia. Ma si tratta di una minoranza. E le minoranze negative, meglio e volgarmente conosciute come “pecore nere”, ci sono in tutte le famiglie di tutte le categorie. L’errore che compiono certi politici, manco a farlo apposta sempre quelli sotto inchiesta, è di generalizzare. Il ministro è Persona limpida e di grande onestà intellettuale, però sbaglia anche lui quando generalizza.
Molto saggio il suo monito circa la necessità che gli uni e gli altri – magistrati e politici – facciano un passo indietro. Non convince l’indicazione cronologica che egli attribuisce, ossia che debbano essere i magistrati a farlo per primi. La storia andrebbe letta per intera: Mani Pulite – per usare un termine caro al ministro – nacque dalla “esondazione”, peraltro abbondantissima, della politica e dei politici nel malaffare. Ergo, sono i politici, certi politici, a dover fare per primi il passo indietro. A voler essere puntigliosamente salomonici, si potrebbero incoraggiare gli uni e gli altri a compiere un gesto simultaneo.
Ecco, forse sarebbe cosa e buona e giusta se il ministro Nordio andasse con questa intenzione, venerdì, al congresso di Magistratura democratica: impresa difficilissima, ma di certo con maggiori probabilità di successo.

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