Cabina primaria di Rocca San Felice, c’è l’ok della Regione all’autorizzazione. Individuata l’area da espropriare
Cadono nel vuoto le osservazioni di diniego all'opera presentate dal Comune. Il sindaco Cipriano conferma la battaglia legale per preservare la Mefite e il titolare del terreno chiede un supporto per ottenere il giusto prezzo sull'esproprio del terreno da 15 mila metri quadri
Arriva il disco verde della Regione Campania alla richiesta di autorizzazione della costruzione della cabina elettrica primaria per la trasformazione energetica a Rocca San Felice. L’area individuata e ormai resa ufficiale ricade in contrada santa Felicita, a ridosso della Mefite e nel terreno di proprietà di due fratelli. La battaglia legale di diniego e le osservazioni presentate dal Comune sono servite a poco.
La Cabina Primaria rientra nel progetto ammesso ai finanziamenti del Piano di Ripresa e Resilienza ed è stata inserita nel bando di rafforzamento smart grid. L’istanza di autorizzazione alla costruzione ed esercizio, con dichiarazione di pubblica utilità e urgenza è stata accolta. Mentre il sindaco Guido Cipriano conferma l’opposizione del comune alla costruzione, che indebolisce la strategia di tutela e valorizzazione del geo archeo sito, uno dei due titolari del terreno conferma di avere incaricato un legale per ottenere il massimo vantaggio dall’esproprio.
Da solo potrebbe non avere potere contrattuale: dovrà cedere 15 mila metri quadri di terreno e non è la prima volta. Ha già sul suo terreno un traliccio di ferro che fa ombra alle sue coltivazioni. E’ stato costruito nel 1996. Con trattativa privata gli era stato offerto un milione e 800 mila lire. Lui rifiutò e aprì una battaglia legale, al termine della quale ha avuto torto e gli è stato riconosciuto un risarcimento di appena 900 mila lire. Opporsi è inutile, rivela l’uomo, schivando le telecamere. Questa è terra di nessuno.
Nella valle già si intersecano gli elettrodotti della Matera- Sora e molti terreni sono stati invasi dai tralicci. La questione impegna non solo l’amministrazione ma l’intero quartiere di Santa Felicita, lasciato solo a difendere la Mefite.
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