Nel sottosuolo c’è la soluzione alla crisi idrica in Irpinia. Tecnici mobilitati
La comunità scientifica si mobilita al fianco delle istituzioni per trovare soluzioni alla crisi idrica irpina, destinata a protrarsi almeno fino a Natale. Venerdì a Mercogliano i tecnici si riuniscono per indicare soluzioni. In attesa di tagliare gli sprechi, occorrono fonti alternative e integrative disponibili nel sottosuolo
Nel sottosuolo c’è la soluzione alla crisi idrica in Irpinia, sostiene la comunità scientifica locale, che si mobilita al fianco delle istituzioni per trovare soluzioni. In attesa di tagliare gli sprechi, riparando una rete distributiva inefficiente e obsoleta, occorrono fonti alternative e integrative disponibili nel sottosuolo, spiegano gli organizzatori di un convegno che servirà a fare il punto sulla situazione, mentre il Prefetto continua a lavorare con il tavolo per l’emergenza allestito presso il Palazzo di Governo. Venerdì 8 Novembre alle ore 16,30 interverranno nel palazzo abbaziale del Loreto di Mercogliano: P. Dom Riccardo Luca Guariglia, Abate di Montevergine; Vittorio D’Alessio, Sindaco di Mercogliano; P. Dom Carmine Allegretti, Direttore della Biblioteca Statale di Montevergine. Saranno relatori: il Prof. Sabino Aquino, docente di Geologia e difesa del suolo Università Telematica PEGASO su “La protezione delle risorse idriche dell’Irpinia da rischi di inquinamento e sovrasfruttamento”; il Prof. Vincenzo Capozzi, Centro Meteorologico Università Parthenope Napoli, su “L’Osservatorio di Montevergine: sentinella dei cambiamenti climatici in Campania”; Antonello Lenzi, presidente Alto Calore S.p.A. su “Novanta anni di gestione delle acque Irpine”. Concluderà Stefano Sorvino, direttore Generale dell’Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Campania. “Le acque sotterranee e superficiali dell’Irpinia, costituiscono la maggiore ricchezza del territorio e il principale serbatoio idrico naturale dell’intero Mezzogiorno, ricorda nella presentazione del focus il geologo Aquino. “Il convegno intende mettere a disposizione un quadro accurato delle conoscenze in materia di risorse idriche” coinvolgendo la scuola e la comunità locale per “la salvaguardia delle tre matrici ambientali: Suolo, Acqua e Aria”.
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