IL CORSIVO – Carlo Calenda, il campo largo e la cruna dell’ago

Un post di ieri del leader di Azione, Carlo Calenda. Ecco il testo integrale:
“L’Italia si sta fermando. In un quadro internazionale più difficile, che genera problemi di export, e con investimenti industriali al lumicino, manca dal Governo qualsiasi attenzione alla politica industriale. Nella manovra è stanziato zero per la crescita dell’industria mentre Transizione 5.0 (erede di Industria 4.0) è ferma. Un piano straordinario di politica industriale che ci aiuti a sostenere la recessione il prossimo anno è indispensabile. E le opposizioni dovrebbero concentrarsi su questo con lo stesso pragmatismo dimostrato sul piano automotive”.
Cosa dire? Ragionamento e proposta del leader di Azione sono come sempre lucidi, pragmatici, ineccepibili.
Tuttavia, Calenda non ha ancora imparato la lezione. Non vuole comprendere che ogni qualvolta o lui o Renzi propongono una cosa seria e utile per il Paese, gli altri dell’opposizione – da Schlein a Conte, da Fratoianni a Bonelli – in automatico reagiscono a dispetto. Proprio come quel tipo che – immaginando di farla pagare alla moglie che lo tradiva – decise di evirarsi.
Sarà pure una semplificazione, ma è questo, anche al di là delle posizioni ideologiche, il motivo per cui – parafrasando Nostro Signore – è più facile far passare un cammello per la cruna dell’ago che mettere insieme pezzi e protagonisti del centrosinistra.

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