IL CORSIVO – Beppe Grillo e il M5S “evaporato”

C’era da aspettarselo. Era inevitabile. Prova a schiacciare un Grillo, un po’ alla Pinocchio, con un martello. Prova a togliere a qualcuno trecentomila euro all’anno, d’improvviso una mattina. È normale che s’incavoli da pazzi. Tanto più se si chiama Grillo, e perfino Beppe. Ancor di più se è un Grillo genovese, ossia uno che nella gerarchia dei sensi s’inventa il sesto – Danaro – e lo piazza al primo posto: altro che vista, udito e via discorrendo. S’incavola infinitamente più se la materia del contendere è la creatura 5 Stelle, inequivocabilmente figlia sua, niente affatto surrogata: figlia del Grillo.
Ebbene sì, alla fine è andata proprio come previsto. Beppe lo aveva detto dopo aver letto che Giuseppe Conte gli avrebbe azzerato la collaborazione “Trecentomila all’anno”. Aveva promesso: “Me la pagherà cara!”. Ieri ha ufficializzato in un video la sua decisione. In sintesi: “Io non voglio fare casino. Da creatore del Movimento rivendico il mio diritto all’estinzione del M5S, il Movimento è già evaporato… Quando vedo questa bandiera dei Cinque Stelle con davanti il Mago di Oz (Conte, Ndr) che parla di democrazia diretta mi viene un buco nello stomaco… Dobbiamo essere persone civili. Lui si può fare il suo bel partito, il suo manifesto con la sua faccia simpatica, sincera, con scritto ‘Oz e 22 mandati”. Potrebbe anche arrivare all’8 per cento”.
Cosa aggiungere? Nulla. Ha detto tutto Grillo quando afferma che il Movimento è già evaporato.
Intanto oggi si vota in Liguria. Si attendono segnali, anche per il “campo largo”, che pure sembra “evaporante”.

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