IL CORSIVO – Tajani, il ministro del giorno dopo

Il ministro degli Esteri e Vicepremier di Forza Italia, Antonio Tajani, è intervenuto sulla deludente Manovra approvata dal governo Meloni con la seguente dichiarazione: “Proveremo in ogni modo a migliorare la legge di Bilancio in Parlamento, nella direzione di riduzione della pressione fiscale da tutti i punti di vista. Dopo che saranno noti i dati del concordato preventivo, cioè il 31 di questo mese, se ci saranno buoni risultati chiederemo conto del rinvio della Sugartax e della rimodulazione delle aliquote Irpef. Faremo di tutto per ridurre le tasse il più possibile”.
Cosa dire? Tajani, sempre più frequentemente, trasmette l’idea d’essere il ministro del giorno dopo, o della settimana o del mese dopo, a seconda delle circostanze. Prima “approva”, in Consiglio dei ministri, poi dichiara – come ha fatto ieri per la Manovra – che “tutto si può ancora migliorare”.
Il suo precedente più significativo è stato il “dixit” nel corso dei confronti sull’Autonomia voluta da Calderoli. “Si può migliorare”, ben sapendo di non credere alle sue stesse parole. E, infatti, Calderoli fece passare prima in Consiglio dei ministri, poi in Commissione e infine in Parlamento il disegno di legge che diventò la porcata di legge AmmazzaSud che ci ritroviamo.
Bisogna convenire che la buonanima di Berlusconi ci prendeva in giro ma, se non altro, sempre con il sorriso stampato sul volto.

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