Lioni Grottaminarda, chiusa la “via napoletana” da 4 anni. Protesta a Villamaina, Rocca e Frigento

L'arteria intercomunale che collega la Mefite alle terme di Villamaina e che sfocia a Frigento è interclusa alla viabilità degli abitanti dell'area. I sindaci dei comuni interessati scrivono al Prefetto, all'Ufficio Grandi Opere e al direttore dei lavori D'Agostino. "I lavori sul lotto sono stati interrotti ma noi non abbiamo più la strada"

Lioni Grottaminarda, i sindaci di Rocca San Felice, Villamaina e Frigento scrivono chiedono al Prefetto di avellino al direttore Giancarlo D’Agostino e all’ufficio Grandi Opere della Regione Campania  per chiedere lo sblocco dell’arteria intercomunale inibita da 4 anni che conduce al cantiere del consorzio Infrav e che si interseca con il primo lotto della strada a scorrimento veloce. “I lavori a Villania sono ultimati e interrotti da tempo e pregiudicano la viabilità locale”.

Meglio conosciuta come la napoletana, l’arteria stradale collega la valle d’Ansanto allo stabilimento termale di Villamaina, e oggi è interessata dai lavori del cantiere di realizzazione della strada a scorrimento veloce. Qui il consorzio Infrav sta lavorando alla costruzione di uno svincolo con rotonda, che procede nella direzione di Frigento località Pagliara e Rocca San Felice C/da Santa Felicita. “I comuni denunciano i prolungati e ripetuti disagi arrecati dal protrarsi di questa situazione ai residenti delle aree rurali dei tre comuni, alle svariate aziende agricole conducenti terreni in località Felitto e alle  zone limitrofe di C/da Santa Felicita.

Ma soprattutto ai pazienti disabili che risiedono nella zona che hanno necessità continue e perduranti di cure mediche, e che lamentano di essere pregiudicati in termini di tempistiche di raggiungimento, per l’arrivo eventuale di mezzi medicali e di soccorso. A questo gli amministratori aggiungono che la strada interclusa rappresenta il tratto di collegamento fondamentale dalle Terme di Villamaina nella direzione del geosito turistico della Mefite delle Valli d’Ansanto, al centro di numerose dinamiche  e progettualità di rilancio turistico, culturale, archeologico, naturalistico, termalistico  e paesaggistico dell’area.

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