IL CORSIVO – Meloni e i tartufi del ministro Tajani
L’indiscrezione circola da un bel po’ e viene raccontata più o meno come segue nei palazzi romani della politica e del potere economico che conta. Il vero problema di Giorgia Meloni non è quello per il quale si sfoga ormai anche pubblicamente, ossia i dossieraggi sul suo conto – adesso perfino sul conto bancario – allargati alla sorella e all’ex compagno. Il suo vero, quotidiano assillo – tanto insopportabile da farle addirittura ipotizzare il voto nella prossima primavera – è rappresentato dai due maggiori alleati e vice Premier: il capo di Forza Italia, Antonio Tajani, e il capo della Lega, Matteo Salvini. Che a turno, un giorno l’uno, il successivo l’altro, sembrano avere ingaggiato una sfida ad alzo zero per la conquista del titolo di chi “rompe” di più. Poco importa (ai due) se poi ci scappa anche un titolo giornalistico oggettivamente molto ben azzeccato.
Veritiero ed incisivo è quello di Marco Travaglio, per la copertina del Fatto Quotidiano di ieri, su quanto sta accadendo nel Libano. Occhiello: “Sale a 5 il numero dei militari Unifil feriti dall’Idf”. Titolo: “Onu ancora sotto attacco, Tajani alle fiere del tartufo”. Sommario: “Fra sagre, comizi e Tv, mentre il mondo esplode il ministro degli Esteri in tour. Malumori a Palazzo Chigi”.
Insomma, per stare sinteticamente (e con amara ironia) in tema di guerra, è un po’ come dire che il nostro ministro degli Esteri sta usando il tartufo come arma di distrazione di massa.
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