IL CORSIVO – Meloni o Schlein & C? Si dimetta chi mente

Insomma, il Governo è orientato ad aumentare le tasse, Sì o No?
La Premier Giorgia Meloni in un video su Instagram ha detto: “Leggo in queste ore dichiarazioni fantasiose, secondo cui il Governo vorrebbe aumentare le tasse che gravano sui cittadini. È falso. Questo lo facevano i governi di sinistra: noi le tasse le abbassiamo, come sanno bene i lavoratori dipendenti, le mamme lavoratrici, le partite Iva. Voglio essere chiara ancora una volta: la cultura politica di questo Governo è quella di ridurre le tasse, sostenere le famiglie e le imprese. Non la cultura di gravare ulteriormente sui cittadini”.
La leader del Pd, Elly Schlein ha replicato: “Anche oggi abbiamo visto in video Meloni mentire pubblicamente agli italiani”.
Il leader del M5S Giuseppe Conte ha aggiunto: “Sulle tasse Meloni ha una bella faccia tosta”.
Stessi toni da parte delle altre opposizioni, da Avs a Italia viva ad Azione.
Rispetto ad affermazioni così chiare e solenni pronunciate dalla presidente del Consiglio, e alle contraffermazioni altrettanto perentorie dei capi delle minoranze, c’è poco da discutere: o mente la Meloni o mentono i suoi oppositori.
Domanda: non sarebbe il caso che noi cittadini – diretti destinatari dell’aumento o addirittura della diminuzione delle tasse – ci decidessimo a chiedere un preciso impegno – semplice, inequivocabile ed inappellabile – ai leader di governo e di opposizione? Questo: se mente la Meloni, si dimetta la Meloni; se mentono Schlein, Conte, Fratoianni, Bonelli, Renzi e Calenda, si dimettano Lorsignori testé elencati.
Un impegno in tal senso non sarebbe soltanto un gesto di decenza istituzionale sul fatto specifico, ma anche – diremmo soprattutto – una lodevole assunzione di responsabilità morale in questo caotico, dannoso, mortificante, insopportabile teatrino che è diventata l’attività politica nel nostro Paese.
Come si fa a verificare da che parte c’è il marcio? Diamoci un tempo: 31 dicembre 2024.
Se le tasse aumentano, ha mentito Meloni. Diversamente, Schlein & C.
Certo, il problema vero è che né l’una né gli altri scolleranno il fondoschiena dalle rispettive poltrone. Ma noi saremo autorizzati a chiamare Bugiarda/o chi ha mentito fino alle prossime elezioni politiche.
Non ci pare un’idea malvagia, considerato che non abbiamo altre armi politiche per esprimere la nostra legittima indignazione.
E chissà che da una piccola cosa non nasca una montagna.

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