Alto Calore di Avellino va all’udienza finale sul concordato (con il riassetto già pronto)

Udienza decisiva per l’Alto Calore, che domani attende dai giudici del Tribunale di Avellino l’omologa al piano concordatario. Nel frattempo l’amministratore unico Antonio Lenzi non resta fermo e prepara il riassetto, con attenzione soprattutto all’emergenza idrica

È arrivato per l’Alto Calore di Avellino il giorno decisivo per il suo futuro. L’amministratore unico Antonio Lenzi si prepara all’udienza finale sul concordato, fissata per martedì 8 ottobre, ma nel frattempo è al lavoro per dare forma al riassetto gestionale, non solo con l’obiettivo di rispettare gli impegni concordatari sul riassorbimento del debito. Domani attende dai giudici del Tribunale di Avellino un’omologa che permettere all’azienda di iniziare a dare risposte alla grave crisi idrica in atto in buona parte dell’Irpinia. L’emergenza nel corso dell’estate ha colpito oltre 60 Comuni su 118, in un territorio provinciale che paradossalmente rappresenta una cassaforte del Mezzogiorno per la risorsa naturale più preziosa, rappresentando una fonte insostituibile per il fabbisogno di un territorio vastissimo, che va dall’area metropolitana di Napoli alla Puglia. Già fissati appuntamenti tecnici ad Ariano Irpino, Nusco e Castelvetere sul Calore, per l’amministratore unico della società idrica di corso Europa, occorre mettere l’Alto Calore in condizione anche di capitalizzare le proprie potenzialità professionali. Per questo, ha individuato un consulente del lavoro che lo aiuterà a ridisegnare il profilo aziendale, prima di affidarne le sorti al direttore generale che sta per essere selezionato. L’attesa per l’omologa è legata anche e soprattutto alla licenza che essa offrirebbe alla società pubblica, che con il ruolo di gestore del ciclo integrato potrebbe riprendere gli investimenti che solo il concordato può permettere all’Alto Calore. L’urgenza di provvedere ad una ristrutturazione radicale delle reti e degli impianti è ormai sotto gli occhi di tutti, al punto che, proprio nei giorni scorsi a Mirabella Eclano, la penuria d’acqua in provincia di Avellino è stata oggetto di discussione a margine del G7 dei Ministri dell’Interno, “ribattezzato G7 dell’Acqua”, come ha ricordato lo stesso Lenzi. .

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