Indagini archeologiche ad Avellino tra il parco del teatro e la collina della terra
L’Amministrazione comunale ha disposto indagini per verificare l’eventuale presenza di reperti archeologici nell’area, prima di pianificare l’ampliamento del parco che unirà dal Teatro la via Circumvallazione e Campetto Santa Rita alla Collina della Terra, a 16 anni dalla previsione urbanistica
La pianificazione urbanistica ad Avellino nei prossimi anni si concentra soprattutto sulla rigenerazione dei luoghi, piuttosto che sulla espansione edilizia. Dopo aver molto investito sulla riqualificazione urbana negli ultimi venticinque anni, l’Amministrazione comunale guidata da Laura Nargi sembra puntare con la nuova assessore Marianna Illiano a unire i diversi ambiti e quartieri oggetto di interventi già realizzati o solo programmati, per rendere organico il tessuto cittadino. È il caso della porzione più antica del centro storico, da piazza Maggiore a Piazza Duomo, destinato dal Puc vigente a rinsaldarsi con il centro consolidato lungo via Circumvallazione, grazie all’ampliamento del Parco del teatro. L’obiettivo è unire corso Umberto I – dalla Casina del Principe alle rovine del Castello con la sua rinnovata piazza – al futuro quartiere che prenderà il posto di campetto Santa Rita, fino a riaprire alla fruizione dei cittadini quel crinale dell’antica collina della Terra, sacrificata dalla disordinata fase della ricostruzione post sisma tra i primi anni Ottanta e la fine dello scorso millennio. Prima di procedere, però, occorre fare chiarezza sui depositi archeologici che potrebbero trovarsi nel sottosuolo di un’area urbanizzata dai Romani nel primo secolo a. C. Il Comune ha disposto indagini per verificare l’eventuale presenza di reperti archeologici nell’area, nella speranza di poter sbloccare la pianificazione di dettaglio a 16 anni dalla previsione urbanistica che stabilisce l’ampliamento del parco annesso al Teatro.
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