IL CORSIVO – La guerra Conte-Grillo tomba del M5S
La guerra nel M5S tra il presidente Conte e il fondatore Grillo continua senza esclusioni di colpi. Tutto lascia indovinare che tra non molto saranno usate anche armi non convenzionali. E a Conte che esibisce numeri importanti della consultazione-iscritti on line per la Costituente, Grillo replica raccontando la sostanza delle diecimila e-mail (lo scrive lui) sulla sua “Bacheca dei mugugni”.
Insomma, dovrà ricredersi, dentro il Movimento, chi aveva immaginato – o forse soltanto sperato – che tutto sarebbe finito a tarallucci e vino: Conte capo assoluto per il nuovo corso dei 5Stelle, Grillo felice e contento di continuare ad incassare trecentomila euro all’anno per la “comunicazione”.
Non sarà così. Da questa guerra non uscirà un vincitore e uno sconfitto. Bene che vada, usciranno due M5S, uno più debole dell’altro. In qualche misura, la copia conforme dell’agognato Terzo Polo di Renzi e Calenda ridotto a due partitini senza presente e soprattutto senza futuro.
Eppure, per salvarsi dal buco nero dell’irrilevanza in cui sono sprofondati, a Renzi e Conte – politici individualmente perfino formidabili – sarebbe bastato imitare la coppia Bonelli-Fratoianni, ovvero l’Alleanza Verdi-Sinistra: un passo indietro dei due “Io” e due passi avanti del “Noi”, ossia un gioco da bambini che ha consentito ad Avs di stabilizzarsi su un 7% di consensi che pesa e conta.
L’intelligente umiltà di Bonelli e Fratoianni che vince sulla tronfiezza di Conte e Grillo, soprattutto sulla insopportabile boria di Renzi e Calenda. (P.S.: Un vero peccato per questi ultimi due, perché sono politicamente ben attrezzati).
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