Caso Liceo Mancini, assolti Gambacorta e Micera
L'inchiesta sulla sicurezza del Liceo Mancini di Avellino: il processo si è chiuso con l'assoluzione per l'ex presidente della Provincia Domenico Gambacorta e il tecnico di Palazzo Caracciolo Giovanni Micera "perché il fatto non sussiste"
Il processo sulla sicurezza del Liceo Scientifico “Mancini” di Avellino si chiude, in primo grado, con la totale assoluzione dei due imputati, ovvero l’allora presidente della Provincia Domenico Gambacorta, difeso dall’avvocato Concetta Mari, e dal funzionario di Palazzo Caracciolo Giovanni Micera, difeso dall’avvocato Nello Pizza. Entrambi sono stati assolti con formula piena, “perché il fatto non sussiste”.
La vicenda era quella che aveva portato alla chiusura, nel 2017, della scuola di via De Conciliis, dichiarata non sicura da parte della procura di Avellino, guidata all’epoca da Rosario Cantelmo. Gambacorta e Micera erano accusati di omissione di lavori in edifici o costruzioni che minacciano alla rovina. Il liceo era stato poi riaperto, dopo tre anni di stop, quando la difesa riuscì a dimostrare, attraverso una serie di perizie tecniche, che la scuola non fosse a rischio crollo in caso di sisma; vennero disposti dal tribunale una serie di lavori di rinforzo sui solai, che potevano essere realizzati anche dopo la riapertura dell’edificio. Nel frattempo è andato avanti il processo penale a carico dei due imputati, che hanno deciso di rinunciare anche alla prescrizione: il tribunale ha riconosciuto la loro innocenza.
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