Cairano, sfuma la protesta contro l’antenna al Calvario. Gli abitanti: battaglia legale onerosa

Il parere del legale scoraggia una decina di famiglie che portano avanti la protesta per chiedere lo smantellamento della torre di ferro installata a 20 metri dalle abitazioni. "Per ottenere giustizia bisogna confidare in un aiuto esterno al paese. Nessuno vuole più opporsi a questo scempio"

La protesta contro l’installazione dell’antenna multiservizi sulla collina del calvario di Cairano si è arenata. Mentre il Comune predisponeva la documentazione ufficiale dell’iter di autorizzazione da consegnare agli attivisti, le famiglie si sfilavano dalla contestazione. Così il comitato civico si è sciolto ancora prima di essere costituito. Ad oggi appena una decina di famiglie mantengono il punto e chiedono la rimozione della torre perché installata a 20 metri dalle abitazioni.

Qui tutte le compagnie telefoniche potranno installare antenne e ripetitori, utili a garantire il segnale sul fronte irpino, lucano e pugliese. Contro lo strapotere della multinazionale hanno provato a fare muro i cittadini. Si sono rivolti ad un legale, ma studiate le carte, è emerso che potrebbero avere il 40% delle possibilità di ottenere giustizia. Ma l’iter è lungo e oneroso.

Ergo non è economicamente sostenibile e le famiglie sono state costrette a rinunciare. Pochissimi tra i 270 abitanti si sono esposti, mentre la questione è dibattuta fuori dalle mura del paese, da associazioni e gruppi politici. Da borgo biologico a borgo elettromagnetico è un attimo. In tanti rivalutano la possibilità di acquistare casa. “Intanto noi che viviamo qui dobbiamo aspettare che qualcuno si muova a compassione e venga in nostro soccorso” denunciano tra i denti.

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