IL CORSIVO – Il gigante Draghi e i nani populisti

Vi proponiamo la parte iniziale della Nota di ieri sul Corsera a firma di Massimo Franco, uno tra i più apprezzati editorialisti politici del giornalismo italiano.
“È interessante registrare non solo il plauso che il rapporto di Mario Draghi sulla riforma radicale dell’Ue. Almeno per quanto riguarda il versante italiano, colpiscono altrettanto le reazioni negative. Perché provengono da partiti del governo di Giorgia Meloni e dal fronte delle opposizioni. E fanno riemergere l’ostilità di un asse populista che evidentemente ha partecipato di malavoglia al governo dell’ex presidente della Bce dal 2021 al settembre del 2022. E ora vuole sottolineare quanto fosse contrario. Si avverte una singolare ma non inedita sintonia tra i giudizi espressi da esponenti della Lega e del Movimento 5 Stelle. E rappresenta una sorta di manifesto involontario delle contraddizioni che ristagnano sia a destra che a sinistra…”.
Ineccepibile, come sempre, l’analisi di Massimo Franco. A nostro avviso, tuttavia, le reazioni di questi populisti altro non rivelano che i loro inguaribili complessi di inferiorità culturale e politica nei confronti di un Gigante come Mario Draghi, uno dei rarissimi e veri Statisti, se non proprio l’unico, che l’Italia ha potuto vantare ed esibire al mondo dopo De Gasperi.
Più che sorprenderci – allora – dovremmo piuttosto chiederci se certi nani populisti abbiano capito almeno il senso minimo del rapporto del Gigante Draghi sulla competitività in Europa.

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