IL CORSIVO – I FLOP MINISTERIALI DI “GIORGIA” E IL PULPITO RENZI-BERSANI

Tra le reazioni politiche al caso Boccia-Sangiuliano, significative, in più d’un senso, sono quelle dell’ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani, e dell’ex Premier, nonché anch’egli ex segretario Pd, Matteo Renzi.
Bersani coglie l’occasione dell’intervista alla Festa del Fatto Quotidiano, la prende da lontano e tra l’altro dice: “Questo nucleo attorno alla Meloni, quando afferma ‘Stiamo facendo la storia’, cosa intende? Intende la rivincita storica neo missina. Il governo serve a questo, la loro missione è questa, prima c’è questo, poi c’è il governo. Sarà ora che lo comprendiamo, perché questo ci può illuminare sulle scelte successive. Il caso Sangiuliano? È la prima volta che questi ministri deragliano da disciplina e onore? No. È possibile che Meloni venga raccontata come argine a questi incapaci? No, lei è l’origine. Perchè, se stanno facendo la storia, quale storia sarà mai se un ministro ferma un treno (Lollobrigida, ndr) o è accusato di falso in bilancio (Santanchè)?”.
Matteo Renzi, intervenendo ieri mattina ad Agorà Estate su RaiTre, è più diretto ed anche più sintetico. Dice: “Davanti a un governo di amichetti e mediocri serve un’alternativa. Ma si può costruire solo parlando di futuro: stipendi, giovani, intelligenza artificiale”.
Si può essere d’accordo o meno con il merito delle cose che affermano i due leader politici. Indubitabile, tuttavia, è l’uso strumentale convergente che fanno della vicenda Sangiuliano per colpire la Premier Meloni.
Tutto è consentito nel dibattitio e nella libertà di opinione, per carità. Il fatto curioso è che parlano, in quei toni, uno – Renzi – che fece di tutto per impedire a Bersani di fare il presidente del Consiglio; l’altro – Bersani – che fece altrettanto per abbattere Renzi presidente del Consiglio. Insomma, morale della favola, è da questi pulpiti che viene la severa predicozza etico-morale nei confronti del governo Meloni. Diciamolo: non è il massimo della buona Politica.

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