IL CORSIVO – Quel “fatto privato” di Sangiuliano

Il caso Gennaro Sangiuliano-Maria Rosaria Boccia. Nell’ora e mezza di colloquio a Palazzo Chigi, la Premier Meloni avrebbe detto al ministro napoletano (ex direttore del Tg2) in quota FdI: “Giurami che non c’è un euro pubblico speso per lei. Né un documento riservato in suo possesso. Giuramelo. Fammi capire che posso ancora fidarmi. Spiegami tutto nel dettaglio. A me interessa solo questo. Il resto non conta. È gossip”.
Al che il ministro avrebbe risposto: “Lo giuro, Giorgia: nessun soldo pubblico è stato speso per lei. A Milano, Taormina, Polignano ho sempre pagato io”.
Fuori da Palazzo Chigi, ancora Sangiuliano, come riportato da La Stampa, avrebbe detto tra l’altro:”Boccia aveva le carte in regola per svolgere il ruolo di consigliera per i grandi eventi, ma quando la nostra reciproca stima professionale è diventata un fatto privato, io per primo ho ritenuto di dover fermare tutto. La cosa si è interrotta e basta”.
Cosa dire di questa vicenda mezza politica e mezza gossip, mezza seria e mezza faceta di cui sì è reso protagonista il ministro napoletano? Escludendo, come al momento pare giusto che sia, ogni benché minima ipotesi di peculato, l’unica certezza è che siamo passati dal miracolo pubblico del sangue di San Gennaro al “fatto privato” di Sangiuliano (che, comunque, pure Gennaro si chiama).

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