IL CORSIVO – Se adesso Renzi se la prende con Travaglio…
Ieri Matteo Renzi è tornato sulle polemiche scatenate dalla adesione di Italia viva al campo progressista e sulla sua enwes ha scritto: “Centrosinistra: guida Elly Schlein o guida Marco Travaglio? In queste settimane abbiamo tolto tutti gli alibi dal campo, sparecchiato la tavola da tutti i pregiudizi e fatto un lavoro faticoso ma certosino per impostare il futuro. Adesso la partita è semplice: se la linea nel centrosinistra la dà il Pd con Elly Schlein – nessuno metta veti, si costruisca un’alternativa al governo Meloni/Salvini – noi ci stiamo e siamo decisivi. Se la linea nel centrosinistra la dà il Fatto Quotidiano con Marco Travaglio – veto contro il centro, si riavvicinino i grillini alla destra – noi non ci stiamo”.
Cosa dire? Almeno due osservazioni.
La prima, sotto forma di interrogativi. Per caso Renzi intende mettere il bavaglio a Marco Travaglio? Non è libero il Fatto Quotidiano di esprimere le sue opinioni sulle dinamiche della politica? Travaglio lo fa motivando il suo punto di vista, che si può condividere o meno. Ma non per questo il leader di Italia viva può sentirsi autorizzato a minacciare fulmini e saette, giusto per causare tempeste in bicchieri d’acqua. Il centrosinistra ha un leader, si chiama Elly Schlein, la linea politica la detta lei in accordo con gli altri leader della coalizione. Se i ragionamenti di Travaglio fanno breccia nei partiti politici, comunque la linea viene decisa da altri, non certo da lui.
La seconda osservazione. Anche qui con un interrogativo a corredo di ciò che Renzi scrive. In ben due passaggi della sua nota lui parla di governo Meloni/Salvini. Gli alleati principali della maggioranza di governo sono invece tre: la Premier Meloni, i due Vice Salvini e Tajani. Il governo attuale, di fatto, viene correntemente indicato come il Meloni/Salvini/Tajani, mai Meloni/Salvini.
La domanda, dunque: è una “banale” dimenticanza di Renzi, oppure egli non chiama in causa Tajani, ovvero Forza Italia, perché – non si sa mai, salta l’intesa con il Pd – vuole tenersi una porta aperta con il partito della buonanima di Berlusconi?
E qui, il richiamo ad un’altra buonanima, quella di Andreotti, c’azzecca e tanto più: “A pensar male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”.
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