Ciclo idrico integrato a Serino (fuori dall’Alto Calore): 7,5 milioni per nuove reti
Dopo l’accordo con i sindaci della valle del Sabato e della provincia napoletana per valorizzare turisticamente l’Acquedotto Augusteo, il Comune di Serino si prepara all’autonomia anche nella gestione idrica. Presentato all’EIC un progetto da 7 milioni e mezzo per riqualificare reti e impianti sul territorio comunale e del Terminio
Dopo aver raggiunto la piena autonomia sulla gestione dell’intero ciclo idrico integrato, dalla fornitura e tariffazione dell’acqua fino alla depurazione e alla gestione delle fognature, il Comune di Serino ora è pronto anche a rifare reti e impianti. L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Vito Pelosi ha predisposto un progetto complessivo da circa 7,5 milioni di euro finalizzato a riqualificare l’infrastruttura idrica e gli impianti su tutto il territorio comunale di competenza, che comprende anche parte del Terminio. L’Ente Idrico Campano, che nello scorso mese di giugno ha deliberato con il comitato esecutivo la cosiddetta salvaguardia, avendo verificato i requisiti stabiliti dalla legge, consente ora a serino di programmare le politiche di tutela per il futuro idrico di un territorio che ha oltre duemila anni di storia in questo settore. Dalle sorgenti di Serino, Cesinali e Santo Stefano del Sole si alimenta oggi un terzo del fabbisogno idrico della città di Napoli, che dalla seconda metà del primo secolo avanti Cristo ha potuto svilupparsi grazie al cosiddetto Acquedotto Augusteo, peraltro al centro di un accordo con i sindaci della valle del Sabato e della provincia napoletana per valorizzare turisticamente l’opera monumentale voluta dall’imperatore Augusto e progettata dall’architetto Marco Agrippa. La scelta dell’autonomia consente a Serino di sbloccare i finanziamenti finora negati per il resto della provincia all’Alto Calore Servizi, in attesa del salvataggio che il tribunale di Avellino dovrà pronunciare il prossimo 17 settembre, dopo l’ultima udienza dei creditori.
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