“Riscopriamo i nostri valori della civiltà contadina”, monito del Vescovo di Avellino che cita anche De Gregori

Con la sua lettera pastorale il Vescovo monsignor Arturo Aiello in occasione del Ferragosto richiama la comunità diocesana di Avellino alla responsabilità, citando il cantautore De Gregori. “La storia siamo noi, nessuno si senta escluso”, si legge nella missiva, con la quale esorta i fedeli a riscoprire i valori tradizionali oltre le luci della festa, quelli della civiltà contadina

Per la città di Avellino sarà certamente un Ferragosto più austero rispetto ai precedenti, ma non per questo meno significativo, ha scritto il Vescovo, Arturo Aiello nella sua lettera pastorale diffusa per l’occasione. Monsignor Aiello richiama la comunità diocesana di Avellino alla responsabilità civile, ricordando che prima delle luci e dei concerti, il 15 agosto è celebrato principalmente con la invocazione della Beata Vergine Assunta in cielo. È la protagonista assoluta di una festa riscattata alla paganità dalla devozione all’Assunta, che resta il riferimento morale e spirituale per tutti in un momento difficile per l’umanità, oltre i confini della città. La Madonna Assunta troneggia su una terra che alza obelischi di grano per celebrare la sua identità antica, l’appartenenza a quella civiltà contadina che ha insegnato per secoli a rispettare la terra e i suoi tempi, la natura e i suoi frutti, conservando l’uomo all’interno dell’armonia del Creato. Per monsignor Aiello, quindi, ciascuno è chiamato a pesare bene la propria importanza agli occhi di Dio, per il quale non esistono gerarchie nei diritti e ne doveri. Citando il cantautore De Gregori, ricorda che “la storia siamo tutti noi” e che “nessuno deve sentirsi escluso”, si legge nella missiva, con la quale esorta i fedeli a rimboccarsi le maniche e a costruire con pazienza il futuro.

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