Al Moscati di Avellino pronta a settembre la Sala operatoria ibrida

Il 15 settembre si concludono all’Ospedale Moscati di Avellino i lavori di realizzazione di una sala ibrida, fiore all’occhiello tecnologico del nuovo blocco operatorio. Considerata la sala operatoria del futuro

È una estate intensa quella dell’Azienda Ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, dove entro la metà di settembre sarà completata la Sala operatoria ibrida, fiore all’occhiello tecnologico del nuovo blocco operatorio. Considerata la sala operatoria del futuro, unisce in tempo reale l’attività chirurgica vascolare tradizionale e quella interventistica, grazie alla guida radiologica ad alto livello tecnologico. L’opera è stata finanziata con oltre 7 milioni di euro nell’ambito del piano di edilizia sanitaria della Regione Campania, che complessivamente ha destinato all’Irpinia 23 milioni per l’azienda ospedaliera Moscati di Avellino, di cui 7 milioni per il Landolfi di Solofra,. appena inaugurato. “La sala operatoria ibrida è una risorsa tecnologica di eccellenza in una struttura ospedaliera, poiché garantisce all’interno di uno stesso luogo fisico la convergenza di trattamenti chirurgici tradizionali e procedure angiografiche interventistiche con strumenti di imaging avanzati, ottimizzando qualità ed efficienza della cura del paziente”, si legge nella relazione approntata dall’Unità Operativa di Ingegneria Clinica del Moscati. La sala ibrida afferisce al Dipartimento di Cuore e Vasi dell’Azienda ospedaliera avellinese, dove sostituirà l’attuale Sala di Chirurgia Vascolare. L’innovazione garantisce benefici ai pazienti, che possono semplificare in un singolo intervento chirurgico lamenta procedura di cura, con una minore durata della degenza. In queste ore la Direzione generale ha accelerato il completamento della sala ibrida, anticipando l’intervento di informatizzazione, che nei prossimi mesi proseguirà per le altre sale operatorie.

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