Aeclanum l’Irpinia romana con l’Appia Antica tra i patrimoni dell’Unesco

Il Ministero della Cultura e i Comuni festeggiano il riconoscimento dell’Appia Antica tra i patrimoni dell’umanità. Mentre la Regina viarum è ufficialmente nella lista dell’UNESCO le istituzioni locali si riuniscono a Brindisi per progettare un piano di sviluppo collegato al patrimonio archeologico

Mentre in India è in corso la cerimonia per il riconoscimento dell’Appia Antica – 364 miglia tra Roma e Brindisi – parte del Patrimonio dell’Umanità, le istituzioni locali si riuniscono a Brindisi per progettare un piano di sviluppo collegato al patrimonio archeologico. Con il Ministero della Cultura, i Comuni festeggiano l’inserimento dell’antica via consolare nella lista dell’UNESCO promuovendo un piano di investimenti che dovranno capitalizzare il risultare in termini di sviluppo e occupazione. L’Irpinia è toccata da vicino dal dibattito, vantando sul percorso consolare l’antica città di Aeclanum. Sono coinvolte nella missione quattro Regioni – Lazio, Campania, Puglia e Basilicata – accanto a 13 tra città metropolitane e province, in un programma che abbraccia anche 73 Comuni e 14 enti parco. A Brindisi ci sarà anche Alfonso Santoriello, docente presso l’Università di Salerno, membro del Comitato tecnico-scientifico della candidatura Unesco, ma soprattutto l’eminente inviato ad Atripalda per le ricerche e gli scavi in corso sull’antica Abellinum. Ora che la Regina viarum, l’Appia Antica, sarà ufficialmente Patrimonio Mondiale dell’Umanità, iscritta nella lista dell’UNESCO. Nei prossimi giorni il Comune di Mirabella Eclano e la Regione Campania potranno pensare ad una nuova fase per l’area archeologica di Aeclanum e della Via Appia, elaborando un piano strategico per Aeclanum e l’Irpinia romana

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