“Credito d’imposta per la Zes del Sud cala dal 60 al 10,5%. Cna: “Troppe istanze pochi soldi”

Il credito di imposta sugli investimenti industriali in Irpinia, Campania e nel Mezzogiorno scende dal 60 al 10,5%. La Cna di Avellino lancia l’allarme sul futuro della Zes in Campania dopo l’annuncio da parte dell’Agenzie delle entrate. “Il boom di richieste ha esaurito i fondi disponibili, che peraltro sono stati ridotti”, scrivono Luca Beatrice e Berardo Pesce

Il “Credito d’imposta per la Zes nel Sud cala dal 60 al 10,5% annuncia la Cna, citando fonti dell’Agenzia delle Entrate. “Troppe istanze presentate, ma pochi soldi sono disponibili”, spiega l’associazione delle piccole e medie imprese e dell’artigianato. La Cna di Avellino lancia l’allarme sul futuro della Zes in Campania dopo l’annuncio da parte dell’Agenzie delle entrate. “Non è solo il boom di richieste ad aver esaurito i fondi disponibili, ma è il taglio del plafond complessivo il vero problema”, scrivono Luca Beatrice e Berardo Pesce. “Avendo il Governo deciso di stanziare solo 1.670 milioni rispetto ai 9.452 necessari in base ai progetti presentati, che avrebbero innescato un volume di investimenti fondamentale per rivitalizzare la nostra economia, la montagna governativa ha ancora una volta partorito il classico topolino”. Le agevolazioni fiscali in materia di decontribuzione del costo del lavoro nel Mezzogiorno restano fino al 31 dicembre 2024, osservano i dirigenti dell’associazione, ma aggiungono che “sussiste il fondato dubbio che possano non essere prorogate oltre”, circostantza che “scoraggerebbe le assunzioni, contribuendo a far aumentare la disoccupazione”. In questo quadro, la Cna rilancia una serie di interrogativi sulle reali intenzioni del governo. “Perché cambiare il meccanismo del Credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, sostituendolo con una ZES Unica per tutto il Sud e cancellando la perimetrazione delle precedenti ZES di competenza delle Regioni senza stanziare fondi sufficienti? Solo per accentrare e svuotare le Regioni del ruolo di cabina di regia, raccontando la favola della rivoluzione economica meridionale? Cosa bisogna aspettarsi, a questo punto, dai consiglieri regionali della Campania e da quelli irpini, oltre che dai parlamentari eletti nella nostra terra?”.

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