IL CORSIVO – Salvini e Tajani hanno stressato perfino La Russa
Quanto è stabile il governo Meloni alla luce degli ormai quotidiani duelli al calor bianco tra i due Vicepremier Salvini e Tajani?
Ieri, alla cerimonia del Ventaglio, rispondendo ad una delle domande sul tema poste dal Capo dell’Associazione Stampa Parlamentare, Adalberto Signore, il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha affermato: “C’è stata qualche incomprensione tra Salvini e Tajani ma tutti e due hanno detto che questo non mette in discussione la durata e la capacità del governo di stare insieme. Mi fido di loro, che devo dire?”.
Eh già, cosa deve dire la Seconda Carica dello Stato? Certo, potrebbe banalmente dire: fidarsi è bene, non fidarsi è meglio. Ma è chiaro che non può dirlo: i due Vicepremier la prenderebbero molto male, invocherebbero la lesa maestà, giacché danno per scontato la sussistenza “a divinis” della “maestà” nelle loro figure Alte e Nobili. Insomma, la lite oggi a due tra Salvini e Tajani, aggiungendosi La Russa alla tenzone, si trasformerebbe in rissa, se preferite in associazione a delinquere – Pardon, a distruggere! – contro il governo, e addio sogni di gloria della Giorgia con tutti i filistei. Perciò, meglio uscirsene alla maniera pilatesca con quel “Mi fido di loro, che devo dire?”.
Tuttavia, il problema che il presidente del Senato si pone ma non può dirlo è un altro: continuando di questo passo, fino a quando gli italiani che li hanno votati si fideranno, non solo di Salvini e Tajani, ma uno per uno di tutti i deputati e senatori di questa rissosa maggioranza di governo?
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