IL CORSIVO – Se la crisi della politica si risolve con la “Partita del cuore”
Siamo andati a rinfrescarci la memoria sulle cose dette da Renzi quando decise di lasciare il Pd e quelle ancora più dure, nette, inappellabili, dichiaratamente definitive pronunciate in buona sostanza ogni giorno fino al responso elettorale, per lui pessimo, delle europee di giugno.
E abbiamo fatto altrettanto per le cose dette dai vari protagonisti di prima fila del Pd negli ultimi anni, ossia da quando Matteo diede l’addio al partito di cui era stato leader e grazie al quale, oltre che a se stesso, era diventato Premier.
Roba da non credere. Tutto e il contrario di tutto. Non un teatro dell’assurdo, ma l’assurdità della politica gioiosamente recitata a più voci.
Per averne contezza, basta citare le battute essenziali della sceneggiatura, tutta scritta in brevissimo tempo, durante la settimana appena trascorsa, ossia nei giorni successivi alla “Partita del Cuore” tra la Nazionale Politici e quella dei Cantanti. Eccole.
Elly Schlein che dice: “Vogliamo costruire l’alternativa alla destra e per farlo non mettiamo veti”. Matteo Renzi che si frega le mani e replica: “Finita la stagione dei veti, questa è l’unica alternativa per evitare di tenersi ancora Meloni”.
Schlein che chiarisce ancora meglio il concetto: “Noi siamo ovunque testardamente unitari. Lo siamo ancor di più dopo il buon risultato che abbiamo visto alle europee… Se mettiamo avanti le priorità condivise tra le forze che vogliono costruire l’alternativa alla destra si può realizzare un’ampia convergenza… Si possono far convergere anche Renzi e Conte”.
Renzi, in un impeto di sospetto entusiasmo, che fa altrettanto: “L’alleanza è possibile, anche con Conte”.
Tutto chiaro? Chiarissimo. Acerrimi nemici (non avversari) fino all’altro ieri che all’improvviso si abbracciano, pacche sulle spalle e sorrisi, perfino baci e cento e mille ancora e poi ancora mille. Vi pare normale tutto ciò? Forse sì: per risolvere la crisi della Politica in Italia bastava una “Partita del cuore”, e nessuno se n’era accorto.
Prepariamoci all’ennesimo atto del solito teatrino.
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