Pochi sindaci all’assemblea dell’Ato di Avellino, che ora rischia il commissariamento
Quella dell’Ato Rifiuti di Avellino doveva essere l’assemblea decisiva per decidere il riassetto della gestione ambientale. Assenti oltre 80 sindaci su 114, oltre ai consiglieri regionali che pure erano stati invitati, all’ente d’ambito presidiato dai sindacati e dai lavoratori di Irpiniambiente c’è invece aria di crisi
Pochi sindaci presenti, nessuna traccia delle rappresentanze regionali, l’assemblea dell’ente d’ambito rifiuti di Avellino non ha sbloccato lo stallo nella riorganizzazione dei servizi ambientali. Quella di ieri doveva essere una riunione decisiva per il Presidente Vittorio D’Alessio, che chiedeva ai Comuni un sostegno in un momento delicato per le sorti della nuova programmazione. Invece, assenti oltre 80 sindaci su 114, dall’ente d’ambito – anche ieri presidiato dai sindacati e dai lavoratori di Irpiniambiente – è arrivato un segnale preoccupante, mentre la Regione Campania si prepara a commissariare le autonomie locali che non ancora affidato i servizi di competenza. La infinita querelle tra Ato Rifiuti (indicata dalla legge regionale quale unica autorità d’ambito in Irpinia per la pianificazione e la programmazione del ciclo integrato ambientale) e Irpiniambiente non persuade i sindaci, evidentemente, che a questo punto sembrano essere rassegnati all’arrivo del commissario. Alla fine, in una aula poco affollata, il Presidente D’Alessio se l’è presa solo con l’ex autorità d’ambito, Provincia di Avellino, chiedendo una integrazione degli atti relativi alla situazione patrimoniale della partecipata Irpiniambiente, senza la quale a questo punto le sorti della gestione pubblica sembrano ormai segnate. Alternative realizzabili sul tappeto non ne vedono i Comuni, nemmeno una possibile nuova società pubblica. Già bocciato dal Tar una prima volta, un secondo tentativo potrebbe non avere migliore fortuna. D’Alessio prende tempo fino alla fine del mese per una soluzione, che la Regione attende entro agosto. Sullo sfondo, intanto, ci sono le esigenze dei sindaci e dei cittadini, che devono far quadrare i conti della gestione e delle tariffe.
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